Caldaroni: "Blocco pesca errato, bisognerebbe tornare al passato"

"Si commette sempre lo stesso errore, perseverando nel calibrare male le date. Per il medio Adriatico non ha senso alcuno bloccare le flotte già all’inizio di agosto per il fermo biologico obbligatorio. Molto meglio sarebbe tornare al passato quando si lavorava fino a Ferragosto per recuperare la via del mare non prima della fine di settembre". L’armatore Francesco Caldaroni, assessore alla pesca nonché leader nazionale dell’associazione Marinerie d’Italia, contesta il calendario del fermo pesca, che riproduce quelli degli anni immediatamente precedenti. Da Trieste al Chienti si lavorerà fino al 28 luglio. Mare chiuso alla pesca da lunedì 31 fino a domenica 10 settembre. La ripartenza è fissata per la mezzanotte del 10. Per la marineria picena lo stop sarà nuovamente "sfalsato" di alcuni giorni, con la sosta prevista dal 19 agosto al 24 settembre in contemporanea con le altre flotte attive fino a Termoli. Caldaroni spiega le motivazioni della sua opposizione: "Questa tabella – sostiene – può andar bene per l’Alto Adriatico e giù giù fino a Rimini, perché lì le acque sono basse e la riproduzione delle specie ittiche è anticipata. Ma per noi è una vera iattura. Quando torniamo in mare, nelle reti troviamo sempre un mucchio di novellame perché non si è dato il tempo alle varie specie di crescere adeguatamente. Ergo: inutile sterminio del pesce e rischio di multe e penalità per noi. A Roma dovrebbero smetterla di legarci al nord-est, perché da noi le esigenze e i ritmi biologici sono molto diversi. Speriamo lo capiscano, prima o poi". Per spiegare i prezzi all’ingrosso poco gratificanti (per i pescatori) di queste settimane, Caldaroni se la prende anche con i programmi-tv di cucina. "Se ci fate caso – incalza – quando si parla di pesce sponsorizzano quasi esclusivamente le specie di allevamento: spigole, orate, salmoni. E poi il pesce persico e il tonno, tutt’al più. Non c’è quasi mai traccia delle varietà dello strascico. Poi è normale che la gente, bombardata da questi messaggi a senso unico, finisce per sottovalutare e boicottare le seppie, le pannocchie, i rospi e così via".

Mario Pacetti