Cambiati i parametri: una mannaia Ben 32 scuole perdono l’autonomia

Entro i prossimi due anni non avranno più né preside né segretario: alzata a 900 la soglia di alunni. Dura reazione dei sindacati contro l’assessora Biondi e la Giunta regionale: "Mazzata per le aree interne".

Cambiati i parametri: una mannaia  Ben 32 scuole perdono l’autonomia

Cambiati i parametri: una mannaia Ben 32 scuole perdono l’autonomia

di Franco Veroli

Sono 32 in provincia di Macerata gli istituti che già nei prossimi due anni scolastici non avranno né un preside né un segretario, poiché sottodimensionati. Tanti, infatti, sono quelli che non rispondono ai parametri minimi per avere l’autonomia, vale a dire almeno 9001.000 alunni (come previsto dalla legge di bilancio 2023), molti di più rispetto all’attuale soglia di 600.

Già dal prossimo anno sono sei le scuole sotto soglia che andranno a reggenza: l’Istituto comprensivo "Coldigioco" di Apiro, l’Itcg "Antinori" di Camerino, l’Istituto comprensivo "Monsignor Paoletti" di Pieve Torina, l’I.I.S "Alberico Gentili" di San Ginesio, il Convitto Nazionale "Leopardi" e l’I.I.S. "Bramante" di Macerata. Mantengono la loro autonomia, ma limitatamente all’anno scolastico 2023 – 2024, l’Ite "Gentili" di Macerata, l’Ipsia "Pocognoni" di Matelica, l’Istituto comprensivo "Leopardi" e l’Ipsia "Frau" di Sarnano, l’Istituto comprensivo "Tortoreto" di San Ginesio e l’I.I.S. "Filelfo" di Tolentino, pronte - con il nuovo parametro - a diventare anch’esse scuole sottodimensionate (in tutti i casi gli iscritti sono ben lontani dalla soglia di 900). Accanto a queste, i numeri attuali dicono che perderanno l’autonomia (salvo possibili deroghe per le aree dell’entroterra) altre 20 scuole: l’Istituto comprensivo Della Robbia di Appignano (654 iscritti), l’IC Betti di Camerino (514), l’IC De Magistris di Caldarola (408), l’IC Strampelli di Castelraimondo (515), l’IC Mestica (727) e l’Alberghiero Varnelli (623) di Cingoli, l’IC di Colmurano (401), l’Ipsia Corridoni di Corridonia (657) l’Ita Garibaldi di Macerata (674), il liceo artistico Cantalamessa di Macerata (733), l’IC Giovanni XXIII di Mogliano (610), l’IC Lotto di Monte San Giusto (641), l’IC Cingolani di Montecassiano, l’IC Monti di Pollenza (612), l’IC Sanzio (670) e l’IC Leopardi (769) di Potenza Picena, l’IC Badaloni di Recanati (770), l’Iti Divini di San Severino (701), l’IC Don Bosco di Tolentino (602) e l’IC Paladini di Treia (697).

"Ci sarà una nuova drastica ondata di accorpamenti. La riforma del dimensionamento scolastico, approvata con l’ultima legge di bilancio, taglia sedi e organici con effetto principalmente a partire dal 20242025", denuncia la Flc–Cgil delle Marche. "Un decreto del Mim (Ministero dell’istruzione e del merito) di concerto con il Mef (Ministero economia e finanze), previo accordo in Conferenza unificata delle Regioni - prosegue la Cgil - determina i criteri per l’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi per il triennio 2024 - 2027. Quattro regioni italiane, Toscana Campania, Puglia ed Emilia Romagna, hanno impugnato la norma di fronte alla Corte Costituzionale, ma anche la Sardegna e l’Abruzzo, governate dal centrodestra, si oppongono, e il Veneto ha espresso serie perplessità". "L’assessora regionale Chiara Biondi ha sostenuto questo decreto pur sapendo che nelle Marche ci sono ben 114 istituti sotto i 900 alunni, poco meno del 50% - ricorda Rossella Marinucci, della segreteria Cgil Marche - "Ovviamente le zone più in sofferenza sono le aree interne. Dal 2024–2025 rischiamo di avere scuole anche con 10 comuni al loro interno, oltre a perdere un numero importante di posti di lavoro, mettendo a rischio il diritto allo studio nelle aree che avrebbero bisogno di maggiori investimenti e non di tagli". "Come mai - si chiede Antonio Renga, segretario regionale della Flc - la Regione Marche, in modo silente, ha votato l’accorpamento delle scuole e l’autonomia differenziata che porterà ad una penalizzazione delle regioni più deboli e ad una progressiva accentuazione delle disparità?".