
di Lucia Gentili
Sono venute alla luce le tracce di un’area industriale, al Parco archeologico di Urbs Salvia e alla villa romana di Villamagna. È stata scoperta una forgia per la lavorazione del ferro, legata all’arrivo dei primi abitanti dell’area che alla fine del terzo secolo a.C. occuparono il sito dove nacque prima la colonia di Pollentia, alla fine del secondo secolo a.C., e quindi, in età imperiale, il centro urbano di Urbs Salvia. Questo è il risultato delle annuali campagne di scavo condotte dall’équipe del dipartimento di studi umanistici dell’Università di Macerata, guidata dal prof. Roberto Perna e composta anche da oltre trenta studenti dell’ateneo. "La scoperta – sottolinea il docente – mostra come i primi romani arrivarono e si organizzarono nel territorio. Lo scavo ha riportato alla luce una sequenza più che rara nel suolo marchigiano di imponenti fasi edilizie, tutte legate alla piazza del foro". Ad Urbs Salvia, su concessione e in collaborazione con la direzione regionale musei Marche, è stata indagata l’area nord del foro. "La scoperta di fasi così importanti della vita dell’insediamento – spiega la direttrice del Parco, Sofia Cingolani – consentirà di ampliare e arricchire l’esperienza di visita". "La realizzazione del Piano di gestione affidato a Unimc - precisa il rettore John McCourt - dimostra come la ricerca debba essere alla base dei progetti e delle politiche di sviluppo del territorio". "Il Comune di Urbisaglia sostiene da anni lo scavo dell’università proprio perché è un’opportunità di crescita" rimarca il sindaco Paolo Francesco Giubileo.
A Villamagna sono state riportate alla luce ampie porzioni dell’imponente complesso la cui vita, iniziata in età repubblicana, si concluse solo nel sesto secolo d.C. Le indagini stanno confermando la monumentalità della struttura, di cui sono emerse parti importanti delle terme. "La ricerca archeologica in quest’area, nella quale è già stata documentata non solo la produzione del vino, ma, caso raro, anche quella della birra - ricorda Francesco Pizzimenti, referente per gli aspetti di tutela archeologica della Soprintendenza per le province di Ascoli, Fermo e Macerata - dimostra la ricchezza di questo territorio e l’importanza del lavoro di tutela e valorizzazione che siamo chiamati a svolgere". La Villa si trova nel cuore della riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra. "La sua collocazione al centro dei percorsi pedonali e ciclabili – conclude il presidente della Fondazione Giuseppe Sposetti - offre un’importante occasione di valorizzazione alla riserva. Le attività di ricerca sono imprescindibili per un progetto di musealizzazione e fruizione dell’area".