GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

Campi da padel, non c’è pace: "Basta rumori assordanti"

Tornano alla carica i residenti della zona Eurovillage. Dopo la chiusura e la riapertura la situazione non è cambiata: "Grave indifferenza".

Campi da padel, non c’è pace: "Basta rumori assordanti"

Campi da padel, non c’è pace: "Basta rumori assordanti"

"Sono le 6.39 di domenica e siamo stati svegliati da questo rumore costante e assordante. Il rumore del motore del pallone che copre i tre campi da padel è talmente forte che non riusciamo a dormire". Ancora malumore tra i residenti e soprattutto accese polemiche verso il Porto Recanati Club Padel, in zona Eurovillage, che a inizio settembre era stato fatto chiudere con un’ordinanza del sindaco Andrea Michelini per via dei troppi rumori provocati, per poi essere riaperto alla fine di quel mese. Anche stavolta a lamentarsi e a denunciare problemi sono sempre gli inquilini che abitano nel condominio di fronte, i quali avevano presentato un esposto in Procura.

L’ultimo episodio incriminato risale alla notte tra sabato e domenica, e per questo un cittadino si è sfogato su Facebook spiegando i grossi disagi che non farebbero chiudere occhio e condividendo pure un video da lui girato dove si sentono diversi rumori. "Nonostante le promesse del gestore di isolarlo acusticamente – ha scritto l’uomo sul social network – e malgrado un loro tecnico abbia dichiarato per pec che ‘effettivamente è stato sul posto e ha riscontrato che la macchina presente emana un rumore costante piuttosto forte, sicuramente più fastidioso di una banale pompa di calore’, non è stato adottato nessun tipo di provvedimento. Qui non si tratta di bloccare l’imprenditoria o il turismo come qualcuno afferma. Si tratta di concedere ai cittadini che vivono davanti al padel di dormire".

"La situazione è veramente grave e l’indifferenza che ci circonda è ancor più grave", è invece il commento amaro di un’altra residente. Social a parte, erano state 26 le famiglie che ai primi di settembre si erano dette davvero infastidite dai rumori provocati dall’impianto sportivo, perché a loro dire la situazione protraeva da due anni con rumori ininterrotti, ogni giorno, dalle 8 alle 23. Quindi avevano affidato l’incarico all’avvocato Silvia Panico, per presentare l’esposto in Procura. Di conseguenza, a luglio, erano seguiti i rilievi tecnici dell’Arpam, i quali avevano evidenziato che le emissioni acustiche superavano il limite consentito sia di giorno sia di notte. Dopodiché era scattata l’ordinanza di sospensione dell’attività da parte del sindaco Michelini, andata avanti per oltre 20 giorni. Questo finché, con un nuovo atto, il primo cittadino aveva revocato la chiusura obbligando però il titolare ad attuare tutte le misure concordate per insonorizzare i campi.