"Canil ha scelto la strada più conveniente Meglio ripartire dai campetti che svendersi"

Addio all’accordo con il Matelica calcio, la delusione dei tifosi della Rata: ma era prevedibile, tre anni fa è successo lo stesso "Bisogna ricominciare dai maceratesi, da gente che sia pronta a metterci la faccia e l’impegno anche nei momenti difficili"

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di Chiara Sentimenti

L’orgoglio biancorosso non si spegne e nonostante la rabbia mista ad amarezza nel vedere naufragare nuovamente un progetto per la Lega Pro insieme al Matelica, di cui si era parlato per settimane (e che sembrava cosa fatta fino a sabato), i tifosi della Maceratese fanno quadrato intorno alla società, perché è "meglio ripartire dal campetto sotto casa, piuttosto che essere svenduti". Nel mirino di tanti storici supporter c’è il presidente onorario del Matelica, Mauro Canil, al quale i tifosi rimproverano "di avere tenuto i piedi in due staffe fino all’ultimo, per poi scegliere la strada più conveniente". "Mi è sembrato di vedere Andrea Agnelli (presidente della Juventus, ndr), che fino al giorno prima andava a cena con il presidente della Uefa e nel frattempo aveva già fatto l’accordo per la nuova SuperLega – commenta Francesco Lattanzi –. Ne facciamo volentieri a meno, nell’ultimo anno qui a Macerata a Canil è stato dato anche troppo. La città e la società non ne hanno bisogno". "Tutto questo era prevedibile, visto che già tre anni fa era successa la stessa cosa. Mi dispiace per chi ci aveva creduto – aggiunge Franco Belelli, "Lù cascià" di corso Cavour –. La Maceratese ha una sua storia, una sua dignità, il nostro orgoglio e la nostra gloria non li svendiamo a qualcuno che non ha per nulla a cuore la città e i suoi colori. Macerata deve ripartire dai maceratesi, da gente che sia pronta a metterci la faccia e l’impegno anche nei momenti difficili. Preferisco andare a vedere una Maceratese nelle serie minori, ma che riparte con le sue forze, piuttosto che qualcuno che fa progetti pensando soltanto ai soldi". Sono diversi i tifosi storici che, come Belelli, ricordano lo stesso sogno che si stava concretizzando tre anni fa, nel giugno del 2018, quando l’allora sindaco di Macerata, Romano Carancini, dopo il fallimento della Maceratese, incontrò più volte il patron del Matelica, Mauro Canil, per cercare di capire se c’era la possibilità di concretizzare un progetto sportivo provinciale. Ma, allora come oggi, tutto è naufragato nel giro di pochi giorni. "Questa volta non mi ero appassionata nel leggere i vari incontri dei quali si stava parlando – aggiunge Francesca Di Pietro –, perché già tre anni fa le cose non erano andate bene. Maceratese, Civitanovese e Matelica sono tre entità diverse e opposte e sinceramente non so quanto i tifosi avrebbero accettato un progetto di fusione tra due società così distanti". "Purtroppo, siamo davanti a un progetto di affari, che non ha nulla a che vedere con lo sport – aggiunge Paolo Dulci –. Dopo avere tenuto i piedi in due staffe, alla fine l’imprenditore Canil probabilmente è andato dove gli conveniva di più". "Questa volta avevo davvero creduto che qualcosa si potesse concretizzare per tornare finalmente in Lega Pro – ammette Daniele Taccari –, anche se pensare a una società che si chiamasse Macerata-Matelica, certamente non sarebbe stato il massimo. Alla fine, purtroppo, è sfumato tutto, ma il sostegno alla Maceratese non verrà mai meno. Ho sempre seguito il club, e continuerò a farlo".