Cannabis light, subito scarcerato il venditore arrestato

Negozi chiusi a Macerata e perquisizioni ad Ancona. Il 51enne al giudice: «Avevamo avuto la licenza per aprire»

Maria Raffaella Abbate, capo della Mobile di Macerata (foto Calavita)

Maria Raffaella Abbate, capo della Mobile di Macerata (foto Calavita)

Macerata, 23 giugno 2018 – «Non sapevo che questa vendita fosse illegale. Se è così, smetto subito». Si è difeso Alfonso Nicosia, il 51enne arrestato venerdì dalla Squadra mobile che, nel negozio che lui gestiva ad Ancona, gli ha sequestrato 13 chili di cannabis.

image

L’uomo, palermitano, residente a Civitanova Marche, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, al gip, durante l’udienza di convalida, ha ripetuto quanto detto agli agenti venerdì: «Avevamo avuto la licenza per aprire, ed eravamo convinti che fosse possibile vendere questi prodotti. Del resto noi li acquistiamo da una srl a Perugia, con tanto di fatture e analisi sul principio attivo. Se non è possibile farlo, non ho intenzione di andare avanti»

image

La Squadra mobile di Macerata, diretta da Maria Raffaella Abbate, dopo la chiusura dei due negozi di Macerata, aveva trovato e sequestrato ad Ancona, nell’attività di via XXXIX Settembre, 13 chili di sostanza ritenuti vera e propria marijuana contenuti in 20 bustine e 24 piante.

Il gip Carlo Cimini ha convalidato l’arresto, ma non ha ritenuto necessaria la custodia cautelare chiesta dal pm Irene Bilotta.

«E’ evidente che non c’era alcun dolo nel comportamento di Nicosia – ha detto l’avvocato Biasco – e che non ci sono esigenze cautelari, visto che non esiste il pericolo di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove».