"Cantiamo per dare una speranza all’Ucraina"

La band "DakhaBrakha" ospite della prima serata di Musicultura: "Eravamo sotto le bombe a Kiev, incredibile che nel 2022 possa accadere"

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di Lorenzo Monachesi

"All’improvviso le luci delle bombe hanno squarciato il buio più totale della notte". È il ricordo di Marko Halanevych, cantante del gruppo ucraino DakhaBrakha ospite ieri della prima serata di Musicultura. Quell’immagine non la dimenticherà mai perché ha segnato l’inizio di una situazione inimmaginabile che purtroppo aveva preso forza ed era realtà. "Stavo guidando verso Kiev – racconta sul palcoscenico dello Sferisterio, dopo le prove che precedono lo spettacolo – quando la notte è stata illuminata dalle bombe. Così mi sono reso conto che quella era la nuova realtà, che è molto dura da accettare, che era impossibile da immaginare perché è davvero incredibile che nel 2022 possa verificarsi una simile situazione, ma è la realtà ed occorre reagire". E l’Ucraina sta reagendo all’aggressione russa, alla distruzione e alle morti portate dalle bombe. "È obiettivamente difficile accettare cosa sta succedendo al nostro popolo, alle nostre famiglie". È una nazione in lotta, che non si arrende all’invasore. "È un qualcosa di straordinario vedere quanto sia coraggioso il nostro popolo, il potere che ha nelle sue mani. E poi avere saputo della nostra candidatura all’Unione Europea. Ecco, vale la pena quanto stiamo facendo, i caduti di questi mesi non sono morti invano, tutto vale la pena per il nostro Paese. Noi ci sentiamo un popolo libero più che mai". La guerra accompagna questo gruppo che gira il mondo con la sua musica, portando ovunque un messaggio e un desiderio di pace. La loro presenza tiene anche accesi i riflettori sul loro popolo, su questa nazione. La loro musica e le loro canzoni tengono vivi l’interesse sul popolo ucraino. Alla prima serata di Musicultura sono stati invitati alcuni profughi ucraini rifugiatisi a Macerata, che si sono aggrappati a quelle note e strofe cantate dai DakhaBrakha. "Noi – dice Halanevych – da questo splendido palcoscenico vogliamo dare una speranza a queste persone. Non finiremo mai di ringraziare l’Europa e l’Italia per quanto stanno facendo a favore del popolo ucraino. Ma sappiate che i miei compatrioti desiderano solamente tornare in Ucraina al più presto e stasera (ieri, ndr) con la nostra musica ed esibizione vogliamo rafforzare questa speranza".