Canullo, Miliozzi incalza il Comune "Che fine ha fatto l’indagine interna?"

Dopo l’inchiesta per omicidio colposo, il consigliere d’opposizione torna a incalzare l’amministrazione "D’Alessandro non può non rispondere: chiarisca cosa è stato fatto dopo la segnalazione ai servizi sociali".

di Paola Pagnanelli

"L’assessore D’Alessandro non può non rispondere alle domande che tutta la città si è fatta e continua a farsi, a un anno e mezzo da quella tragedia: cosa è stato fatto per la famiglia Canullo? Si poteva fare di più? Dopo tanto tempo, i cittadini hanno diritto alle risposte anche per evitare che fatti del genere possano ripetersi". David Miliozzi, consigliere comunale di Macerata Insieme, incalza l’amministrazione, annunciando una interrogazione a risposta scritta in consiglio comunale per avere chiarezza su una tristissima pagina di storia cittadina: il ritrovamento, il 6 settembre 2021, dei cadaveri di Eros Canullo, della moglie Maria Angela Moretti e del figlio Alessandro. Il consigliere di opposizione ricorda che, a settembre, l’assessore ai servizi sociali Francesca D’Alessandro disse di aver ricevuto a maggio una segnalazione sulle condizioni difficili in cui viveva la famiglia, dove il padre ottantenne era rimasto a prendersi cura di tutti; disse anche di aver girato la segnalazione agli uffici comunali. "Macerata Insieme chiese una commissione d’indagine dopo che l’assessore scaricò la colpa sugli uffici. Era stata annunciata un’indagine interna, di cui però non si è saputo più nulla. Ora ci devono rispondere: dopo la segnalazione a maggio, cosa è stato fatto? Per l’indagine penale la magistratura sta andando avanti. Ma è innegabile che qui ci sia anche un discorso politico: parliamo di servizi sociali".

"Dopo un fatto così grave – prosegue Miliozzi – bisogna capire se si poteva fare meglio soprattutto perché cose del genere non accadano più, per essere più preparati, più attenti, più in sintonia con quanto accade nella comunità. Il famoso ascolto dei cittadini dov’è? C’è stata la commissione annunciata dall’assessore? Che cosa ha portato? Bisogna rispondere alle domande dei cittadini, su una vicenda che ha sconvolto tutti". Miliozzi insiste sul fatto che il Comune conoscesse il caso. "Allora, da maggio a settembre cosa è stato fatto? In cinque mesi sindaco e giunta come hanno tentato di affrontare e risolvere il problema? Ci sono atti formali che mostrano gli interventi attuati? Sono domande che ci facciamo tutti, è doverosa una risposta. Qui non si vuole attaccare nessuno, anzi esprimo la solidarietà agli uffici, su cui è stata scaricata ogni responsabilità, a settembre, con un’uscita dell’assessore D’Alessandro gravissima. Ma dopo un anno e mezzo, abbiamo il diritto di sapere come si è mosso il Comune dopo che la segnalazione, come ammesso da lei stessa, era stata fatta direttamente all’assessore".