"Capisco l’amarezza della Morani Nel 2018 era capitato anche a me"

I candidati del Pd: posto blindato alla Camera al proporzionale per la maceratese. L’ex rettore Unicam e l’ex presidente Cia all’uninominale

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di Paola Pagnanelli

"Mi emoziona avere la possibilità di rappresentare la regione e la provincia: il post sisma e la crisi economica sono temi che ho seguito nella legislatura precedente, di cui ho continuato a occuparmi e che seguirò ancora". La direzione nazionale del Pd ha scelto Irene Manzi, ex vicesindaco di Macerata ed ex deputata, come capolista per il proporzionale alla Camera. Ci voleva qualcuno locale, visto che al Senato il posto è andato al pugliese Alberto Losacco, commissario del Pd marchigiano. "La composizione delle liste spesso mette insieme componenti nazionali e locali. So che lunedì sera sono state ore concitate, anche se non ho partecipato". E le scelte sono state già criticate. "Alessia Morani, candidata all’uninominale di Pesaro e terza al proporzionale, ha annunciato il ritiro. Nel 2018 è capitata la stessa cosa a me, capisco l’amarezza e il dispiacere".

Lei sa che qualcuno nel Pd non ha apprezzato la sua decisione di marzo, quando era stata proposta come segretario regionale e poi, alla comparsa dei competitor Bora e Curti, si è tirata indietro aprendo la strada al commissariamento?

"A marzo c’era stato un segno di fiducia importante da parte del segretario nazionale, poi il progetto non è andato a buon fine. Il passo indietro per me non è stato una scelta fatta con leggerezza, come non lo era stato dire di sì quando mi era stato proposto l’incarico. La candidatura era nata nella logica di una soluzione unitaria, quando non è stata possibile questa strada mi sono tirata indietro".

La candidatura ora è un risarcimento dopo marzo e dopo il 2018?

"Io credo sia emerso il lavoro fatto come responsabile nazionale scuola con il Pd. È nato un rapporto di confronto e di fiducia".

La sinistra non ha pronostici favorevoli per settembre. Lei cosa propone agli elettori delle Marche?

"La campagna inizia con la composizione delle liste. Ora dobbiamo far emergere le nostre proposte, ed è chiaro che non si partecipa con spirito decoubertiano: qui si partecipa per vincere. Il centrosinistra ha una visione della società opposta a quella del centrodestra. Puntiamo sui temi del lavoro, delle retribuzioni, del riequilibrio delle risorse per le aree interne. Partiamo con spirito di ascolto. La destra propone una spending review per aiutare i ceti ricchi, noi, ed è solo un esempio, abbiamo un piano di investimenti di 10 miliardi per rivedere stipendi e fondi della scuola".