Capsula endoscopica, cos'è

Arrivata in ospedale a Macerata l’ultima frontiera dell’endoscopia digestiva: una telecamera in una pillola

Ospedale di Macerata

Ospedale di Macerata

Macerata, 7 dicembre 2019 - Da inizio novembre l’ospedale di Macerata, si è dotato della piattaforma tecnologica per eseguire la cosiddetta endoscopia capsulare. "La capsula endoscopica è l’ultima frontiera tecnologica dell’endoscopia digestiva» sottolinea Feliciangeli. «Chi, come me, ha superato i 50 anni, ricorderà il celebre film 'Viaggio Allucinante' basato su una storia di Asimov, dove alcuni scienziati all’interno di un sommergibile miniaturizzato viaggiavano all’interno di un corpo umano. Ebbene a distanza di 40 anni è stata realizzata una capsula endoscopica delle dimensioni di una compressa di antibiotico al cui interno sono state miniaturizzate delle telecamere, una batteria ed un’antenna per trasmettere immagini ad un registratore esterno".

La capsula viene ingerita con un bicchiere d’acqua e percorre tutto il tubo digerente trasmettendo le immagini della parete interna degli organi attraversati (esofago, stomaco, intestino tenue e colon) ad un ricevitore attaccato alla cintura del paziente. Le indicazioni per il suo utilizzo sono: sanguinamento dell’apparato digerente oscuro non a carico dell’esofago, dello stomaco e del colon e in tutti i casi non rilevabili con colonscopia e gastroscopia. Negli ultimi anni, poi, le indicazioni si sono allargate. Si è visto che può essere utile quando c’è una celiachia che non risponde al trattamento, nei casi di malattia di Crohn difficili da diagnosticare, in caso di malattie genetiche che possono portare al tumore dell’intestino, come la sindrome di Peutz-Jeghers, o se si sospetta la presenza di polipi. La capsula endoscopica è oggi la soluzione diagnostica più moderna, sicura e tecnologicamente avanzata disponibile per visualizzare l’apparato digerente».