
Nuotatori in piscina (foto d’archivio)
C’è allarme tra i gestori delle piscine marchigiane per i rincari dell’energia elettrica (+44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e del gas da riscaldamento (+60%) registrati nelle scorse settimane. Gli operatori chiedono la massima attenzione delle istituzioni, per scongiurare il rischio di chiusure. Si tratta perlopiù di impianti di proprietà pubblica, spesso datati e poco performanti dal punto di vista energetico.
"Questo nuovo caro bollette – spiega l’Associazione gestori piscine Marche – non fa altro che acuire uno stato di estrema difficoltà che perdura da anni, dal periodo della chiusura dettato dal Covid al primo aumento dei costi energetici che i gestori hanno dovuto affrontare in una situazione in cui, a causa delle caratteristiche delle convenzioni, con tariffe imposte e costi elevati, non hanno avuto la possibilità di investire grosse cifre sugli impianti".
L’elevato consumo energetico potrebbe essere ridotto con interventi di efficientamento. "Eppure tutti i gestori, anche chi ha già parzialmente efficientato i propri impianti riducendo i consumi anche del 30%-40%, si trovano lo stesso in difficoltà in quanto le nuove bollette comunque non permettono più l’equilibrio economico-finanziario – prosegue il gruppo –. Si propone alle amministrazioni pubbliche regionali e locali di porre in essere al più presto tutta una serie di interventi in favore delle piscine, a cominciare da un contributo a fondo perduto per affrontare nell’immediatezza l’aumento delle bollette e per continuare l’opera di efficientamento già intrapresa. Occorrono una progettualità comune e il fondamentale sostegno delle amministrazioni locali, altrimenti si corre il rischio di una crisi che colpirebbe non solo gli operatori ma l’intera comunità".