"Cartiere Fedrigoni, costi energia triplicati"

L’ad del gruppo Nespolo: "Aumentate anche le materie prime. Ma abbiamo investito 2,5 milioni per la sostenibilità e la tecnologia"

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di Lucia Gentili

Due investimenti da 2,5 milioni ciascuno, per gli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo da parte di Gruppo Fedrigoni. E’ l’amministratore delegato Marco Nespolo a fare il punto sulle due cartiere, tra i rincari che hanno colpito il settore e le strategie messe in atto per rispondere a una domanda di mercato "fortemente in crescita".

In quali settori registrate maggiori rincari?

"I costi dell’energia e del gas sono più che triplicati, ma non sono gli unici aumenti che abbiamo dovuto sostenere: quelli delle materie prime sono cominciati a marzo 2021, i prezzi di cellulosa, plastica e materiali chimici sono cresciuti tra il 20 e il 50%. Questo ha portato a rincari mai visti e creato grosse difficoltà nell’approvvigionamento e nei trasporti, ma siamo intervenuti in maniera preventiva, pianificando acquisti e facendo scorte, proprio per evitare interruzioni nella fornitura e finora questo ha permesso di evadere tutti gli ordini".

Quante persone lavorano negli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo? Avete fatto investimenti sul fronte tecnologico per abbattere i costi?

"A Pioraco lavorano 102 dipendenti, a Castelraimondo 62. Sono senza dubbio tra gli stabilimenti dove, in tempi recenti, abbiamo fatto i maggiori investimenti: a Pioraco abbiamo installato un nuovo sistema biologico di trattamento delle acque che si aggiunge a quello chimico-fisico già esistente e permette di restituire al territorio un’acqua ancora più pulita di come la preleviamo. È un’innovazione molto importante in ottica di sostenibilità, un tema a cui siamo molto sensibili, per un investimento di 2,5 milioni di euro. La stessa cifra, complessivamente, è stata investita poi a Castelraimondo per due nuove macchine per il confezionamento dei quaderni Fabriano, due linee automatiche per i quaderni collati e spiralati che ci consentiranno di ridurre del 70% i costi di produzione e di quintuplicare i volumi di prodotto per fare fronte a una domanda fortemente in crescita".

Altre cartiere, come il Gruppo Pro-Gest, ha fatto ricorso alla cassa integrazione in via cautelativa. Voi quali misure state mettendo in atto?

"Noi stiamo monitorando la situazione con grandissima attenzione ma al momento non sono previste interruzioni tranne quelle già pianificate per ragioni industriali".

Quale potrebbe essere la soluzione in questo periodo delicato per le aziende?

"Per quanto ci riguarda, noi già da tempo stiamo spostando il mix di produzione verso quei segmenti che possono assorbire meglio gli aumenti di prezzo e che non vedono cali nella domanda, come le carte premium per il packaging di lusso o per le etichette dei vini, dei prodotti farmaceutici e di cosmetica, ma anche il mondo delle carte per il disegno".