
Accusato di aver messo la sua casa a disposizione dei tossicodipendenti, per il consumo delle sostanze stupefacenti, è stato condannato a tre anni di reclusione il maceratese Alessandro Parente. Si tratta di fatti che risalgono al febbraio del 2017. All’epoca il 49enne maceratese abitava in un appartamento di via Manzoni, dove però i residenti avevano notato un viavai piuttosto intenso di soggetti poco raccomandabili.
I vicini dunque si erano rivolti ai carabinieri segnalando la situazione, erano partite le indagini ed era emerso che Parente dava ospitalità a diversi tossicodipendenti, permettendo loro di assumere la sostanza in casa sua. Per questo era stato accusato del reato di agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti.
Ieri mattina si è chiuso il processo per quel fatto. Come chiesto dal pubblico ministero Emanuela Bruno, il giudice Roberto Evangelisti ha condannato l’imputato a tre anni di reclusione. Ora Parente, difeso dall’avvocato Luca Froldi, potrà fare appello. Per altro il maceratese ha diversi precedenti. Nel 2018 fu arrestato con l’accusa di spacciare eroina e cocaina, sempre dalla sua casa in via Manzoni. Poi lo scorso anno è stato di nuovo arrestato con le stesse accuse, e tuttora si trova in carcere.
p. p.