Casa Leopardi, Recanati apre gli appartamenti privati del poeta

Via libera per il pubblico a una parte del piano nobile, dove abitò con i fratelli. 'Ove abitai fanciullo' è il nuovo itinerario di visita

Casa Leopardi a Recanati, a destra la contessa Olimpia Leopardi

Casa Leopardi a Recanati, a destra la contessa Olimpia Leopardi

Recanati, 13 febbraio 2020 - Si prepara un grande evento per Recanati, in programma dal 21 marzo 2020. A Casa Leopardi, verranno aperti al pubblico per la prima volta parte del piano nobile e gli appartamenti dove Giacomo Leopardi abitò assieme ai fratelli. "Ove abitai fanciullo" il nome il nuovo itinerario di visita permetterà l'accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, la galleria con le sue collezioni d'arte, il giardino delle Ricordanze, il salottino le camere private del poeta escluse dall'uso domestico per più di due secoli. 

Il percorso della quotidianità di Giacomo Leopardi conduce a quelle che in casa sono sempre state chiamate 'Brecce'. Il conte Monaldo, il padre del poeta, fece costruire queste camere fra i due giardini, quello di ponente e quello di levante, per lasciare ai suoi figli ormai adolescenti indipendenza e intimità. Si tratta di un'infilata di tre stanze completamente restaurata, permettendo così di riscoprire gli originali decori pittorici. Dalla sua camera Giacomo osservava la luna, le "vaghe stelle dell'Orsa" e ascoltava il canto di Nerina.

"Questo progetto di restauro e di successiva apertura al pubblico degli spazi di Giacomo è stato fortemente voluto da mio padre Vanni e sono fiera di essere riuscita a portarlo a termine" dice la contessa Olimpia Leopardi, discendente del Poeta. "Per la nostra famiglia è un momento importante e, mi auguro, possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore". 'Ove abitai fanciullo' corona un progetto ventennale mirato ad ampliare l'accesso ai luoghi del poeta. A Casa Leopardi, divenuta un vero e proprio complesso museale, si possono visitare la Biblioteca, il rinnovato Museo Leopardi, 'Io nel pensier mi fingò, viaggio virtuale nel suo immaginario poetico e 'Con gli occhi di Silvia', gli spazi abitati da Teresa Fattorini.