Casa sequestrata all’anziana, il procuratore: «Irresponsabile avallare l’abusivismo»

Giorgio: fino a sabato nessuna traccia dell’anziana sui documenti

Il procuratore Giovanni Giorgio

Il procuratore Giovanni Giorgio

Macerata, 19 settembre 2017 - «Credo che occorra evitare la realizzazione, in zone a forte rischio sismico, di nuove costruzioni di cui non risulti accertata la conformità alle norme vigenti. Sarei un irresponsabile se, nell’esercizio delle mie funzioni, consentissi tanto». Il procuratore capo Giovanni Giorgio tiene a spiegare come siano andate le cose, dal punto di vista documentale, nella vicenda di Giuseppa Fattori. Tutto è partito da un intervento fatto il 24 luglio dai carabinieri forestali di Fiastra, che hanno segnalato a Comune e procura la costruzione in corso della casetta.

La procura ha chiesto al giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo, «come già accaduto in analoghi casi, secondo una consolidata prassi dell’ufficio, diretta a contrastare l’abusivismo edilizio. Solo in sede di esecuzione del decreto di sequestro, sabato, è stata constatata la presenza dell’anziana nella casetta di cui, a livello ufficiale, non c’era traccia nella documentazione trasmessa alla procura». Così si è deciso di consentire una proroga di 15 giorni, in attesa della documentazione mancante.

«Dal mio ufficio non è mai stato vietato alla figlia di Giuseppa Fattori di andare a trovare la madre. L’azione della procura si è svolta nel rispetto delle leggi e con la necessaria misura e proporzionalità. Non è accettabile che, specie in zone sottoposte al rispetto della normativa antisismica, si possa pensare di realizzare nuove costruzioni senza farne preventiva richiesta agli organi amministrativi, onde consentire i controlli diretti a verificare il rispetto delle norme, specie in materia antisismica. E ciò perché si deve tutelare chi in tali immobili deve andare a vivere. Certamente vi è l’esigenza che, in relazione alle nuove costruzioni, le autorità amministrative svolgano le loro verifiche nel minor tempo possibile, in considerazione dei gravi disagi tuttora persistenti, subiti da chi vive nei territori terremotati. Ma non è il mio ufficio che deve provvedere a tanto, ma gli uffici comunali e/o regionali. Decorsi i 15 giorni il sequestro avrà piena esecuzione, qualora nel frattempo non siano stati rilasciati i provvedimenti a sanatoria, con il pagamento delle sanzioni amministrative previste per legge».