LUCIA GENTILI
Cronaca

"Castelli spa, nessun segnale di rilancio"

La preoccupazione dei sindacati sulle sorti della storica ex Nazareno Gabrielli: promesse non mantenute, preoccupati per il futuro

"Castelli spa, nessun segnale di rilancio"

Stefano Tordini, segretario provinciale Slc Cgil

"Quanto era stato promesso dall’azienda con il piano di rilancio non è avvenuto". I sindacati esprimono preoccupazione sul futuro della "Castelli spa", la storica ex Nazareno Gabrielli (ed ex Boost) di Tolentino. "Nell’incontro aziendale dell’8 aprile scorso c’eravamo lasciati con una programmazione che lasciava sperare in una possibile ripresa dell’attività produttiva dello stabilimento tolentinate prevedendo una sempre maggiore differenziazione con quello di Bergamo – spiega Stefano Tordini, segretario provinciale Slc Cgil –. Per Tolentino si parlava di implementazione di prodotti e riorganizzazione dei magazzini a scopo logistico, con la volontà di dare vita anche ad agende e notebook elaborati, di alta qualità (con finiture particolari di pelle, plastica, gomma ecc.), in aggiunta alla carta. Contemporaneamente però, nei fatti, c’erano anche una sempre maggiore richiesta di professionalità da parte dell’azienda verso i lavoratori, il mancato intervento sui macchinari bisognosi di manutenzione, un maggior bisogno di flessibilità con i 57 dipendenti totali in forza, fra operai e impiegati, per i quali sarebbe stata comunque necessaria una revisione e ottimizzazione interna per ruoli e mansioni. Andando avanti, il 31 maggio la società Castelli spa ha avviato la procedura di licenziamenti collettivi per la riduzione di personale". I licenziamenti collettivi hanno coinvolto 11 unità.

"Questi sono stati discussi con le parti sindacali – precisa Tordini –, siamo riusciti ad effettuarli mediante accordi, trovando delle soluzioni, con l’obiettivo di dare esecuzione al piano industriale valutato con i commissari giudiziali". Nei mesi precedenti l’azienda aveva assunto una quarantina di unità a tempo determinato. Per poi considerare il personale in esubero. "Chiusa la procedura dei licenziamenti e aggiuntesi tre dimissioni, le unità in forza attualmente restano 43 – continua il segretario provinciale Slc Cgil –. Rimangono ad oggi, quindi, molte preoccupazioni e quesiti da porre all’azienda per il piano 2025, anche alla luce del grande impegno economico di pagamenti previsti entro fine anno che riguarda tutto il Gruppo, così come stabilito dal concordato e dal tribunale, che ne definisce le modalità. In pratica tutto il Gruppo dovrà versare qualche milione di euro (di cui circa 500mila ai dipendenti tra Tolentino e Bergamo). Dopo questa grande rata che succederà? Dove sono i buoni propositi di un tempo? Domande per le quali vorremmo risposte e per le quali abbiamo richiesto un nuovo incontro, previsto orientativamente per i primi di novembre. Noi, con i lavoratori, aspettiamo di conoscere il piano strategico, produttivo e aziendale. C’è apprensione. Ad oggi non abbiamo visto il cambiamento nella produzione che era stato promesso".