"Centrale elettrica, la guardia rimane alta"

Progetto della discordia a Villa Potenza, la famiglia Marconi: "Il nuovo piano dell’Enel cambia di poco le cose, siamo preoccupati"

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"Non abbiamo mai abbassato l’attenzione, anche se in molti ci avevano detto di poter stare tranquilli, e infatti adesso vediamo che l’Enel sta chiedendo nuove autorizzazioni per una centrale che sarà di poco spostata rispetto al progetto precedente. E ovviamente siamo molto preoccupati". Mauro Marconi, insieme alla sua famiglia, sperava di non dover più sentir parlare della cabina elettrica che l’Enel vorrebbe costruire in contrada Rotacupa, a Villa Potenza, a pochi metri dalla sua abitazione.

Nel primo progetto, a cui la Provincia aveva dato parere negativo lo scorso anno, infatti la struttura sarebbe dovuta sorgere praticamente nel campo dietro la sua abitazione, per questo si era rivolto a un avvocato per far valere i suoi diritti e chiedere che l’Enel spostasse la cabina in un’altra zona della città. E ora la sua battaglia legale andrà avanti, visto che l’Enel ha presentato un nuovo progetto, spostato di qualche metro rispetto al precedente, (ma sempre in contrada Rotacupa) in cui sono stati accolti alcuni rilievi avanzati dal Comune, per cui i cavi saranno interrati ed è stata ridotta l’altezza del fabbricato, il cui impatto sarà mitigato da degli alberi. Secondo quanto si legge nel dettaglio del progetto, che sarà realizzato su un lotto agricolo di circa 15.900 metriquadri, di cui la metà occupati dalla cabina elettrica, dal piazzale antistante e dalla strada di accesso, "il funzionamento delle apparecchiature non prevede lo scarico di acque industriali e il rilascio di sostanze fluide soggette a controllo sanitario o ambientale. L’attività di trasformazione dell’energia elettrica non comporta produzioni né scarichi o emissioni di polveri, fumi o vapori e la visibilità dell’opera, rispetto ai principali punti di visuale, è stata verificata anche rispetto al circostante paesaggio esistente e alle opportunità che lo stesso può offrire a livello progettuale futuro".

Ma tutto questo non tranquillizza Marconi. "Noi abbiamo una valutazione diversa dello strumento urbanistico cittadino – spiega – e riteniamo che questo progetto non sia compatibile con la zona, perché in realtà si tratta di una vera e propria centrale di trasformazione e non di una cabina come scritto nel progetto dell’Enel, dato che le cabine hanno misure di tre metri per tre. Quello che dispiace è anche che, in tutti questi mesi, non sia mai stato valutato un sito alternativo dove realizzare la centrale e ci si sia concentrati sempre su contrada Rotacupa".