Casette pronte, ma gli sfollati non possono entrare. «Manca l’ok della Regione»

Terremoto e burocrazia: l’incredibile situazione a Cessapalombo

Le casette di Cessapalombo

Le casette di Cessapalombo

Cessapalombo (Macerata), 7 novembre 2017 - Ci sono i mobili, la televisione, gli elettrodomestici, ma non possono essere abitate. Sono pronte le casette di legno a Cessapalombo. Il Comune ha anche firmato i contratti con i sette nuclei familiari che andranno ad abitarvi, per un totale di venti persone, bambini compresi. Ma non possono ancora mettervi piede. Perché? La Regione deve rilasciare le certificazioni per l’idoneità e fare i collaudi. Soltanto dopo il suo ok potrà avvenire la consegna delle chiavi.

Gli interventi all’area Sae, sistemate nella zona del campo sportivo, sono stati ultimati la settimana scorsa. Sabato e ieri il sindaco Giammario Ottavi ha chiamato l’ufficio della stazione unica appaltante dei Lavori pubblici della Regione, responsabile delle strutture abitative di emergenza dei terremotati (la direzione dei lavori è affidata all’Erap) per conoscere i tempi e capire i motivi del ritardo. Nel frattempo i venti residenti, rimasti senza casa da un anno, sono sparsi sul territorio: qualcuno sta dai parenti, qualcun altro in una struttura ricettiva a Sarnano, ma solo una famiglia di stranieri ha trovato alloggio in un Comune vicino.

«È tutto pronto – spiega Ottavi – e i contratti sono stati firmati. Dalla Regione mi hanno detto che stanno preparando le carte, le certificazioni che attestano l’idoneità e la regolare esecuzione delle sette casette. Appena fanno il collaudo tramite i tecnici, si può procedere con la consegna: quindi tra il 15 e il 18 novembre la situazione dovrebbe risolversi e le famiglie potranno entrare. In cantiere c’è poi un’altra inaugurazione, quella del Giardino delle Farfalle».

La speranza è che tra una decina di giorni i concittadini che hanno scelto di vivere nelle casette di legno, dopo aver perso la possibilità di tornare nella propria abitazione, possano varcare la soglia.

Anche a San Ginesio è slittato il cronoprogramma. Le casette, che sarebbero dovute essere pronte per ottobre, dovrebbero essere consegnate a fine novembre. Tre i nuovi piccoli nuclei urbani da realizzare: in centro storico (viale del Tramonto, per 12 casette) e nelle frazioni di Santa Maria in Altocielo (7) e Pian di Pieca (19). Lo stato dei lavori del primo nucleo è più avanzato, ma l’amministrazione comunale prevede che tutti e tre riescano ad essere ultimati per fine mese. «I ritardi sono dovuti al numero dei cantieri – conclude il sindaco Mario Scagnetti –. Si stanno sistemando gli arredamenti e gli esterni, per cui siamo fiduciosi che il nuovo cronoprogramma venga rispettato».