Chiude il bar di Villa Fermani: "Non riusciamo ad andare avanti"

Massimo, Mariano e Antonella spiegano la scelta sofferta: "Fatica fisica, la pandemia e il caro bollette"

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È stato il cuore pulsante che ha animato tante estati e primavere della Villa Fermani ma domenica "Gelatomania" ha servito l’ultimo spritz, spento la musica e abbassato definitivamente le serrande. Le decisione dei gestori Massimo Bellesi, Mariano Canullo e Antonella Patrignani è arrivata dopo sei anni di duro lavoro che ora si è fatto ancor più pesante. "Questa storia è iniziata nell’ottobre 2016, quando il sisma rese inagibile la nostra antica sede in via Cavour dove erano anche installati i laboratori – raccontano i tre soci –. Fummo così delocalizzati a Villa Fermani in un container, finanziato dalla Regione Marche, e in principio il nostro scopo era rimanerci fino a quando non sarebbero terminati i lavori di ristrutturazione del locale in centro. Pensavamo che il periodo non fosse tanto lungo, ma invece è perdurato anche a causa di tutta la burocrazia – precisano –. Chiaro che il terremoto ci ha distrutto in quanto abbiamo dovuto trasferire i laboratori che oggi sono in via Piave e ripensare gli spazi, ma ci siamo rimboccati le maniche, così nel giugno del 2017, dopo aver compiuto a nostre spese il rifacimento dell’impianto elettrico e idraulico, oltre a completare l’arredamento, siamo partiti con il bar di Villa Fermani". L’esercizio ha affiancato quello già presente in via Trento dove ora si concentreranno le forze dei proprietari: "Con la nostra attività il parco è stato rilanciato soprattutto d’estate, tant’è che abbiamo organizzato diversi compleanni, serate danzanti, aperitivi a tema e il tutto è durato sei anni. Ma ora non riusciamo più ad andare avanti. Il lavoro è diventato dispendioso proprio a livello fisico, anche se nel tempo abbiamo avuto la fortuna di avvalerci di uno staff sempre disponibile. La pandemia poi ha reso più difficile organizzare eventi, viste le limitazioni, e per ultimo i rincari del costo dell’energia sono diventati insostenibili pesando quindi sulla nostra scelta. Basti pensare che l’ultima bolletta ricevuta, riferita ai mesi di giugno e luglio, riportava un cifra da saldare corrispondente a circa l’80% di quanto pagato in tutto il 2021". L’avventura di "Gelatomania", locale nato nel 1898 come "Bar Canullo", oggi è alla quarta generazione di attività. "Le forze sono venute meno ma le iniziative non finiranno", concludono Massimo, Mariano e Antonella.

Diego Pierluigi