"Ciao Francis, sarai sempre con noi Eri tu il più generoso di tutti"

Il saluto a Cervigni, macchinista dello Sferisterio e del Lauro Rossi scomparso a 59 anni. I colleghi e gli amici: "Non dimenticheremo quel sorriso, quanto amavi il tuo lavoro". Pantanetti: "Per me resti un fratello"

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di Chiara Gabrielli

Macerata ha perso un amico, un fratello, un compagno di mille avventure, una persona meravigliosa che sapeva esserci sempre se c’era bisogno e che non smetteva mai di sorridere. Questo si legge sui volti dei tantissimi amici, parenti e colleghi accorsi, ieri pomeriggio, per dargli l’ultimo abbraccio alla chiesa di san Giorgio a Francesco Cervigni, per tutti Francis, morto nella notte tra sabato e domenica. Macchinista dello Sferisterio e del teatro Lauro Rossi, in passato gestore del Terminal, aveva 59 anni ed era uno dei volti più noti in città: lo si vedeva sempre in giro, soprattutto in centro. "Daje Francis", il grido degli amici all’uscita del feretro, poi il lunghissimo applauso per salutarlo. Molti non riuscivano a trattenere le lacrime. Piena la chiesa dentro e piena anche la piazzetta fuori. Dopo l’omelia di Don Luca Riz, A ricordare Cervigni, poi, i colleghi e gli amici: "Prendeva confidenza con chiunque – ha detto Mauro De Santis, direttore di palcoscenico allo Sferisterio –, condivideva la passione per quello che faceva. In questi giorni ho sentito il dolore di tanta gente, grandi artisti, grandi direttori, grandi persone, Francesco si era fatto conoscere da tutti, con la sua bella faccia. Se dall’altra parte c’è qualcuno che lo aspetta, sono sicuro che arriverà con la sua faccia sorridente e gioiosa, si presenterà a chiunque lassù: ‘Sono Francis’. Anzi, non c’è bisogno, lo conosceranno già. Entrerà, col suo bel sorriso. Ciao Francesco". Marco Coltorti, direttore di sala fino al 2014, parla così del caro amico scomparso: "Francesco era un ragazzo sorridente, della vecchia guardia, nel senso che amava profondamente il lavoro allo Sferisterio, come simbolo di Macerata". Coltorti ha poi ricordato Claudio Orazi, ex direttore artistico dello Sferisterio, Rodolfo Craia, che dell’arena e del teatro era innamorato, nome che ha portato con sé un lungo applauso tra i presenti in chiesa, l’ex direttore artistico Francesco Micheli.

Poi ha preso la parola Luciano Pantanetti, molto amico di Francis, con la voce strozzata dal pianto: "Grazie per averci insegnato tanto, sei la persona più generosa che io abbia mai conosciuto, probabilmente il fratello grande che non ho avuto. Te ne sei andato troppo presto. Grazie, Francesco". Presente l’ex sovrintendente dello Sferisterio, Luciano Messi. Un lunghissimo applauso dei tanti amici fuori della chiesa ha accompagnato l’uscita della salma.