Cibo avanzato gettato nei cassonetti: altro che lotta allo spreco

Educare al cibo evitando lo spreco è ormai una pratica inserita nelle attività scolastiche quotidiane con il rilancio di iniziative di raccolta di alimenti da destinare alle famiglie più povere. Ma allora che ci stanno a fare in un cassonetto dell’umido, posto sotto la torre dell’acquedotto, due sacchi pieni di pasta cotta e condita, molto probabilmente residui degli avanzi della mensa scolastica della vicina scuola elementare Gigli? La cosa suscita più di una domanda, una in particolare. Come è possibile che tutto quel cibo fresco finisca nel cesto dell’immondizia? C’è chi, dopo aver visto versare nel cassonetto dell’umido tutto quel popò di Dio, ha pensato di fotografare i due sacchi di pasta al pomodoro, simbolo dello spreco. Non è la prima volta che la cosa si ripete, ci dice un residente, quindi non sembra essere un fatto eccezionale, magari dovuto ad un calcolo errato sulle presenze degli alunni quel giorno a mensa con gli inevitabili avanzi. La cosa stride con le iniziative sulla raccolta degli alimenti per confezionare pacchi da distribuire alle famiglie bisognose.