Cibo e vestiti per la Siria: "Tutti possono aiutare"

Porto Recanati Solidale sta portando un camion di beni a chi soffre. Il presidente Cappetti: "Basta poco per dare una mano"

Cibo e vestiti per la Siria: "Tutti possono aiutare"

Cibo e vestiti per la Siria: "Tutti possono aiutare"

di Giorgio Giannaccini

Nei giorni scorsi, un camion pieno zeppo di cibo, coperte e vestiti è stato portato dai volontari dell’associazione Porto Recanati Solidale a Novara e, a breve, tutto quel carico verrà trasportato in Siria per aiutare le famiglie sopravvissute al tragico terremoto che a inizio febbraio ha causato decine di migliaia di morti in Asia. Insomma, anche sotto le festività pasquali continua la missione umanitaria che vede protagonista il sodalizio portorecanatese, guidato dal presidente Giampiero Cappetti. "Dopo aver iniziato a dare supporto a cinquantina di famiglie turche, a Kilis, comprando sul posto generi alimentari grazie a un nostro referente che vive là, ora ci stiamo muovendo per aiutare la popolazione della Siria – riferisce il presidente Cappetti –. E per farlo, ci stiamo appoggiando all’associazione Ohana, in modo da far recapitare lì (subito dopo Pasqua) un container pieno di cibo e tanto altro. Così, dopo aver raccolto vario materiale, abbiamo selezionato quello di cui hanno realmente bisogno. In particolare, si tratta di coperte, vestiti per bambini, uomini e donne, oltreché prodotti per l’igiene personale (shampoo, spazzolini, dentifrici e assorbenti) e viveri a lunga conservazione (come fagioli, piselli, ceci, tonno, riso, biscotti, cracker, omogenizzati, latte in polvere e olio di semi). Per capirci – aggiunge –, parliamo di sei bancali di roba che hanno riempito il nostro camion. E, domenica scorsa, siamo andati a Novara per scaricare la merce, che a breve arriverà nel sud della Siria". Sempre per il confine turco-siriano, Porto Recanati Solidale ha avviato un progetto per permettere a chiunque di adottare a distanza un bambino. "Diamo la possibilità, a chi ha a cuore la questione, di contribuire con 30 euro al mese per far recapitare un pacco alimentare a ogni bimbo e la sua famiglia – riprende Cappetti –. Finora, grazie alle adesioni ricevute, ne stiamo aiutando più o meno 35. Basta davvero poco per dare una mano a questi piccoli. A maggio, comunque, tornerò tra la Siria e la Turchia per altri aiuti. Già da domani (oggi, ndr), passeremo a consegnare le uova di Pasqua e le colombe alle 40 famiglie indigenti e di profughi ucraini presenti in città, che seguiamo costantemente dando loro un pacco alimentare ogni mese".