Cicconetti chiude dopo mezzo secolo "Senza mia sorella non ha più senso"

Lo storico negozio di abbigliamento abbasserà le saracinesche dopo la morte di una delle proprietarie. Il dolore di Monica: "È venuta a mancare la mia metà, una parte di me. E io da sola qui non voglio restare"

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di Chiara Gabrielli

Cala il sipario su un pezzo di storia di Macerata, punto di riferimento per tantissimi, affezionati clienti: chiude il negozio Cicconetti in centro, ancora qualche mese, il tempo di esaurire le scorte, e si abbasserà la saracinesca. In questi giorni nell’attività di via Gramsci è un continuo viavai: c’è chi entra per stringere in un abbraccio Monica, chi per fare le condoglianze, chi le dice semplicemente: "Ci dispiace moltissimo, non riusciamo a crederci". La titolare ha perso la sorella il 18 novembre: Patrizia Cicconetti se n’è andata all’improvviso, aveva 69 anni.

"Un fulmine a ciel sereno, impossibile per me continuare senza di lei – spiega Monica, di 4 anni più piccola della sorella, mentre sistema i vestiti e intanto accoglie i clienti venuti a salutarla e a fare qualche acquisto –, il negozio lo portavamo avanti in due, era una cosa nostra. Adesso è venuta a mancare la mia metà, una parte di me. E io da sola qui non resto". Il negozio è aperto da circa 54 anni: da non confondersi con l’altro negozio, quello della zia. L’attività di Monica e Patrizia inizialmente vendeva abbigliamento da uomo, poi per un certo tempo si potevano trovare sia capi di abbigliamento da uomo che da donna, finché, dopo la pandemia e il lockdown, si sono rese conto di vendere di più capi da donna che uomo, così "partendo dal presupposto che al cliente bisogna offrire un vasto assortimento per una vasta scelta, ci siamo concentrate su quello da donna, e così abbiamo continuato fino ad ora, e adesso è venuta a mancare Patrizia". Le sorelle hanno perso il padre da piccole, "questa attività la aprì nostra madre, in via Matteotti 12, dove è rimasta fino al terremoto del 2016 – racconta –, noi abbiamo trascorso le feste di Natale e Pasqua sempre in negozio ad aiutarla. Quando è venuta a mancare eravamo giovani e poi ci siamo sempre dedicate al negozio. Mi dispiace moltissimo chiudere, io qui ci sono nata e cresciuta, ma senza mia sorella non posso andare avanti". Patrizia e Monica erano una cosa sola. "Abbiamo passato tutta la vita insieme – dice –, quando sono venuta al mondo ce l’ho trovata e non ci siamo più lasciate. Certo, stavamo insieme sempre e avevamo i nostri alti e bassi, le discussioni per idee diverse così come diversi erano i nostri caratteri, ma alla fine le differenze si ricomponevano, tutto finiva sempre per combaciare. Io sono più pignola, lei invece più gentile, con la tendenza a lasciar correre". La scomparsa di Patrizia è stata completamente inaspettata: "La sera prima ci siamo salutate come sempre – ricorda Monica –, con il solito ‘Ci vediamo domani’. Poi il giorno dopo (era mercoledì 16) sono passata a casa a portarle la verdura, ma lei non rispondeva. Mi sono chiesta come mai, poi l’ho vista dalla finestra aperta della cucina, era stesa a terra. Non so come ho fatto a reggere in quei momenti. Ero nel panico, ho chiamato mio fratello che in un attimo è arrivato da Petriolo e nel frattempo ha avvisato i soccorsi".

"Il cuore batteva ancora, ma a livello cerebrale non c’era più nulla da fare. Era ancora una ragazzina – dice, col sorriso –, stava benissimo, infatti è stata autorizzata la donazione degli organi. Era un suo desiderio, noi non abbiamo fatto altro che esaudirlo. Dopo due giorni di ospedale, se n’è andata". Ora, sulla vetrina del negozio, c’è un grande cartello: "Liquidazione totale fino all’80 per cento per chiusura attività". Un altro capitolo del centro storico che si chiude, con grande dispiacere di tutti. La cessazione dovrebbe essere più o meno alla fine di marzo.