LUCIA GENTILI
Cronaca

L’odissea di un cieco. “Chiuso l’unico vicolo in cui riesco a camminare”

Transenne per i giorni degli Aperitivi europei, la protesta di Sergio Tombesi. “Per muovermi dovrei chiamare i vigili o il 112, l’unico penalizzato sono io”

La protesta di Sergio Tombesi: "Hanno chiuso l'unico vicolo che riuscivo a percorrere per uscire da casa"

La protesta di Sergio Tombesi: "Hanno chiuso l'unico vicolo che riuscivo a percorrere per uscire da casa"

Macerata, 11 maggio 2025 – “È stata chiusa, senza alcun preavviso, l’unica via che riesco a percorrere in autonomia. Hanno messo delle transenne per evitare che durante gli Aperitivi europei le persone possano andare a urinare nel vicolo. Ma il risultato è che tutti passano comunque, spostando le transenne e rimettendole a posto, tranne io. Alla fine sono l’unico ad essere penalizzato”.

A parlare è il 68enne di Macerata Sergio Tombesi, cieco assoluto. Abita in via Santa Maria della Porta, a dieci metri dal vicolo della Rota. “Sono diventato cieco assoluto nel tempo – spiega –, negli ultimi due anni ho perso la vista e ovviamente non sono capacissimo nel fare le cose in autonomia. Aiutandomi con il bastone, però, ho imparato a percorrere da solo tutto il vicolo, per uscire e andare al bar, prendere un caffé. Abito da solo e l’alternativa sarebbe stare sempre chiuso in casa. Giovedì, verso le 17, ero con una mia amica quando ho fatto l’amara scoperta della chiusura del vicolo della Rota; per fortuna stavo insieme a lei, altrimenti, non sapendo della transenna di metallo mi sarei potuto anche fare male, oltre a prendere uno spavento per l’ostacolo. Erano presenti due operai del Comune che hanno chiamato la polizia locale. Un agente molto gentile è venuto subito sul posto e mi ha spiegato il motivo della chiusura del vicolo. Sono andato quindi in questura, dove il piantone mi ha detto che in tali casi, per potermi muovere da casa, dovrei chiamare i vigili urbani o, in subordine, il 112. Ma non mi azzardo a chiamare il 112 per questo”.

L’agente dell’altro giorno si è proposto, quando sarebbe stato di servizio, durante i tre giorni di Aperitivi europei, di accompagnarlo. Grazie all’affetto degli amici, Tombesi è riuscito a non stare “rinchiuso” per tre giorni. “Ma non capisco ancora il motivo della chiusura – ha aggiunto il 68enne maceratese –. Sotto la mia finestra ho sentito un via vai continuo, segno che la gente è passata lo stesso. Non so se sia lecito tra l’altro chiudere per un simile motivo una via che, seppur piccola, è importante, tra le poche per andare in centro.

Devo informarmi. Lunedì (domani, ndr) vorrei prendere un appuntamento col prefetto Isabella Fusiello per parlarci e capire come funziona per chi si trova nelle mie condizioni. Spero che a giugno, per la Festa della Musica, non succeda di nuovo. Almeno – conclude – ci avvisassero preventivamente quando viene chiusa una via. La polizia locale comunque, dato che ha il mio numero, per questa vicenda avrebbe potuto fare una chiamata”. Due anni fa Tombesi aveva fatto ricorso al giudice di pace per alcune problematiche emerse durante i lavori in via Santa Maria della Porta. E aveva vinto. Pochi giorni fa ha segnalato il “mondezzaio” sotto le scalette, con decine di sacchetti di rifiuti abbandonati in strada.