Ussita, i cinghiali tra le tombe del cimitero devastato dal terremoto

Solchi sul terreno proprio a ridosso dei loculi, in arrivo recinzioni metalliche per arginare l'ingresso di animali selvatici

Avvistati dei cinghiali (foto di repertorio StudioSally)

Avvistati dei cinghiali (foto di repertorio StudioSally)

Ussita (Macerata), 11 maggio 2019 - I cinghiali si aggirano nel cimitero monumentale di Castelmurato di Ussita, versante maceratese dell'Appennino umbro-marchigiano, già devastato dal terremoto du due anni e mezzo fa. Gli animali scorrazzano tra le lapidi divelte: solchi e buchi sono ben visibili sul terreno a ridosso, proprio a ridosso dei loculi.

Il cimitero è abbandonato al degrado e alle macerie, oltre ai cinghiali sono diversi gli animali selvatici intenti a 'profanare' il luogo sacro. In più di 30 mesi è stato eseguito solo l'intervento di messa in sicurezza di un muro di cinta che ha richiesto anche una speciale copertura con pannelli di legno per oscurare le bare fuoriuscite dopo la grande scossa del 30 ottobre 2016. Il Comune, riferisce il vicesindaco Remo Conti, nei prossimi giorni installerà reti metalliche nella zona d'ingresso a quel che resta del cimitero, "così cercheremo di arginare l'ingresso dei cinghiali: sapere che girino indisturbati tra le tombe dei nostri cari fa male".

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Intanto, sono iniziati i lavori per recuperare la salma del cardinale Pietro Gasparri, originario di Ussita e Segretario di Stato della Santa Sede. Prima della morte avvenuta nel 1934, il presule sottoscrisse, nel 1929, con Benito Mussolini, i Patti Lateranensi. Gli eredi del cardinale hanno chiesto e ottenuto, con il beneplacito del vescovo di Camerino, mons. Francesco Massara, di poter  recuperare la salma che ancora si trova sotto le macerie della chiesa del cimitero per poi essere "traslata nella cripta di San Venanzio di Camerino, riferisce ancora il vicesindaco, »ma farà ritorno a Ussita quando il cimitero di Castelmurato sarà stato ristrutturato".