
La Civitanovese affronta la retrocessione tra contestazioni dei tifosi e incertezze sul futuro societario.
Ufficialmente, non si muove ancora foglia in casa Civitanovese. A retrocessione ormai acquisita da oltre una settimana, il futuro dei rossoblù è un vero e proprio rebus. Se da una parte le voci che circolano sono tante, dall’altra il patron Mauro Profili continua con la strada del silenzio. Silenzio che invece non riguarda la parte più calda della tifoseria organizzata, con una contestazione contro il presidente che prosegue in maniera incessante. Dopo gli episodi di domenica scorsa e gli striscioni affissi in settimana in vari luoghi della città, ieri sono apparse alcune scritte a bomboletta spray tra il centro e la zona del Polisportivo, sempre agli indirizzi del vertice societario. Ancora una volta ne viene invocato l’addio, in un caso anche attraverso espressione volgare. "Speriamo che prima o poi il presidente sciolga ogni dubbio – dice il vicesindaco di Civitanova e assessore allo Sport, Claudio Morresi –. Personalmente, non l’ho ancora sentito e non so quali siano le sue intenzioni. Spero che alla fine si giunga ad una soluzione ottimale, perché c’è da ripartire subito per prepararsi al campionato di Eccellenza. Se qualcuno ha mostrato interesse a rilevare il club? No, con me non si è fatto vivo nessuno". Morresi ha seguito molte partite interne dei rossoblù. "Non ho potuto essere a Notaresco (la gara che ha decretato la retrocessione della Civitanovese, ndr) – aggiunge il vicesindaco –, ma ho seguito la partita sul telefonino. Sul momentaneo vantaggio, mi ero illuso che potessimo farcela e invece è andata come è andata. Purtroppo è stata una stagione di alti e bassi e, nonostante i vari cambi, non si è mai riusciti a risalire la china in maniera decisiva". Anche l’ex vicesindaco Giulio Silenzi ha assistito a molte partite dei rossoblù ed era al Savini di Notaresco. "Era chiaro dall’inizio che la squadra avrebbe dovuto lottare per salvarsi – spiega Silenzi –. Non mi ritengo un esperto di calcio, ma a mio avviso abbiamo fatto troppa fatica a segnare. Non avevamo dei goleador. Cosa fare ora? D’istinto, mi verrebbe da dire che è necessario ripartire subito per vincere il campionato di Eccellenza. Ma prima occorre definire l’assetto societario e l’investimento. Vedremo cosa deciderà il presidente. Purtroppo – prosegue l’ex presidente della Provincia –, noto una certa freddezza da parte dell’imprenditoria locale. Serve un’amministrazione che dia sostegno, anche mettendo mano allo stadio. La società potrebbe essere aiutata attraverso sponsor e collaborazioni, anche attraverso le partecipate del Comune".