
La Civitanovese scende in Eccellenza dopo la sconfitta nei playout. Mister Bugiardini ringrazia i tifosi e riflette sulla stagione.
La Civitanovese ripartirà dall’Eccellenza. Niente da fare per i rossoblù, sconfitti 2-1 in casa del Notaresco nello snodo playout. Tanta amarezza nel volto di mister Luigi Bugiardini che entra in sala stampa con un cappellino con la rosa dei venti, simbolo del gruppo Piazza Conchiglia: "Questo cappellino me lo hanno regalato i tifosi a fine partita – ha raccontato il tecnico della Civitanovese – ragazzi encomiabili, ai quali sarò sempre grato. Lo conserverò con affetto, così come porterò con me il significato di questo gesto. Non so ancora cosa riserverà il futuro, se resterò a Civitanova o andrò altrove, ma a loro va il mio grazie più sincero. La Civitanovese deve ripartire proprio da loro, dai suoi tifosi". Poi aggiunge: "Chiedo scusa, avrei voluto regalare una gioia, ma non ci sono riuscito. Oggi erano in tanti, e sarebbero stati almeno il doppio se lo stadio fosse stato più grande. Spero che possano avere presto un futuro più luminoso".
Passando all’analisi della partita: "È una retrocessione che fa male. Purtroppo stiamo pagando errori che ci portiamo dietro da tutta la stagione. Sono arrivato da quattro partite e, nonostante qualche cambiamento, non sono riuscito a sistemare certe situazioni. Peccato, perché eravamo partiti bene, avevamo sbloccato il match e per un quarto d’ora, a inizio ripresa, abbiamo gestito la gara. Forse lì dovevamo chiuderla. Ma il calcio è fatto di episodi. Il Notaresco è stato bravo a non mollare e ha trovato il pari, anche se, sulla seconda rete, secondo me c’era un fallo sul nostro portiere". Infine, una riflessione sull’intera stagione: "È stata un’annata complicata, piena di errori, sia a livello gestionale sia generale. Peccato, perché con i playout avevamo ottenuto un’occasione e ce la siamo giocata fino in fondo. A venti minuti dalla fine eravamo salvi. Ma se sbagli durante l’anno, prima o poi paghi. Non avremmo mai dovuto arrivare a giocarci tutto nei playout". Sulla possibilità di un ripescaggio, conclude: "Io sono un uomo di campo, per me conta il verdetto del campo. Ma la Civitanovese deve ripartire dai suoi tifosi".