"Classi con trenta alunni, altro che distanze"

I sindacati bocciano l’Ufficio scolastico regionale: dal Linguistico Leopardi al Filelfo di Tolentino, gravi problemi di sovraffollamento

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Classi sovraffollate come sempre, senza tener conto dei problemi posti dall’emergenza coronavirus. Mentre ci si organizza per la ripresa delle lezioni a settembre nel rispetto delle regole di distanziamento, l’Ufficio scolastico regionale delle Marche taglia gli organici. "Una scelta frutto di algoritmi e assunta senza alcun confronto. Calcoli matematici che poco hanno a che fare con le reali necessità delle scuole marchigiane e che portano a classi con oltre 35 studenti", denunciano Lilli Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal).

Per quanto riguarda la nostra realtà, i sindacati segnalano che a Macerata si registra una media di 32 allievi nelle prime classi del Linguistico Leopardi e dello Scientifico Galilei. Una situazione che non risparmia gli altri gradi d’istruzione: nella scuola dell’Infanzia del comprensivo Mestica ci sono situazioni da 30 alunni, mentre alle medie del Convitto "sarà difficile far rispettare le distanze con classi da 29". "Ma ci sono classi con oltre 30 studenti anche al liceo Leopardi di Recanati, ci sono problemi al Filelfo di Tolentino e in diverse altre scuole", sottolinea Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals-Confsal. In alcuni casi, negli istituti con diversi indirizzi di studio, si è pensato di risolvere il problema chiedendo ai presidi di "riorientare" gli studenti: ad esempio, chiedendo a chi si è iscritto al corso Linguistico, di trasferire la sua iscrizione a Scienze Umane. Un modo di fare che incontra la prevedibile opposizione delle famiglie. In tutto sono 67 gli istituti superiori delle Marche dove i sindacati hanno riscontrato oltre 30 alunni per classe. E tutto questo accade senza tener conto del fatto che a settembre serviranno più spazi. "Si marcia nella direzione opposta a quella che imporrebbe la logica", prosegue Barbi.

"C’è il problema del sovraffollamento. Ma c’è anche un serio problemi di strutture. Nella maggior parte degli istituti gli spazi erano già inadeguati. Ora, con le regole di distanziamento, il problema si amplifica", sottolinea Antonio Renga, segretario provinciale della Flc-Cgil. "Già in vista della Maturità la situazione è difficile da gestire. Si tenga conto, a questo riguardo, che il protocollo nazionale prevede la possibilità di esonero per insegnanti e personale Ata che presentino determinate patologie e che, quindi, siano più a rischio. Da qui a qualche giorno possono crearsi dei vuoti nelle commissioni che devono essere riempiti in tutta fretta".

C’è poi il problema degli insegnanti di sostegno. "A rischio c’è la continuità didattica per almeno 200 tra bambini e ragazzi che non ritroveranno i loro insegnanti per un astruso meccanismo, utilizzato solo nelle Marche e non previsto in alcuna norma, per cui i docenti vengono spostati da una scuola all’altra in un inutile quanto dispendioso balletto, immolati sull’altare dell’algoritmo", accusano Gargamelli, Bartolini, Mazzucchelli e Martano "Considerando il distanziamento sociale solo per infanzia e primaria nelle Marche serviranno a settembre 2.700 docenti e mille collaboratori scolastici. L’unica certezza è la necessità di distanziamento, ma le classi sono state fatte utilizzando i parametri massimi consentiti, con svantaggi e difficoltà per gli alunni".