
La provincia di Macerata è la più sicura delle Marche. Con un numero complessivo di 7.382 denunce (2.434,3 per 100mila abitanti), infatti, si colloca al 97° posto (su un totale di 106) della classifica sulla criminalità, seguita da quelle di Pesaro, Ancona, Ascoli e Fermo. Questo il quadro che emerge dalle statistiche (anno 2022), estratte dalla banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, elaborate dal Sole 24 Ore. Precisato che si tratta di dati riferiti alle denunce, la tendenza generale evidenzia un miglioramento: occupare una posizione di coda significa un basso numero di reati in rapporto ai residenti. In questo scenario ci sono segnali diversi. La peggiore posizione è quella riferita all’omicidio colposo da incidente sul lavoro: siamo all’ottavo posto, nella posizione di testa. Siamo invece al 15esimo posto per gli omicidi volontari consumati: tre in tutto (quelli dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu e del tunisino Rachid Amri a Civitanova, e quello dell’84enne Maria Bianchi, ammazzata dal figlio Michele Quadraroli a San Severino), che però fanno uno ogni 100mila abitanti, una percentuale elevata. Altrettanto dicasi per l’associazione a delinquere, che ci vede al 27esimo posto, con appena due denunce, che però valgono lo 0,7% su 100mila abitanti. In questi casi, tuttavia, la situazione sta migliorando, e ciò vale anche per lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, percosse, lesioni dolose e furti. In discesa anche truffe e frodi informatiche e delitti informatici. È bene chiarire, però, che i numeri assoluti riguardano proprio alcuni di questi reati. Le denunce per furto, ad esempio, sono state 2.218 (628 quelli messi a segno nelle abitazioni), quelle per truffe e frodi informatiche 1.340, lesioni dolose 259, delitti informatici 162: messi insieme fanno 3.979, ben oltre la metà del totale. Tendenza che volge al brutto, invece, per le denunce riferite agli stupefacenti (161), che però certificano anche l’alta attenzione tenuta su questo fronte; la contraffazione di marchi e prodotti industriali (14), i danneggiamenti (901), le minacce (253), gli incendi (23), gli omicidi colposi (8), le rapine (34), anche se nessuna di queste ultime ha riguardato una banca.
Tendenza al rialzo anche per le denunce riferite alla violenza sessuale: sono 20 in tutto, ma il fatto che aumentino – come purtroppo rilevato nel resto d’Italia – suscita più di una preoccupazione. Non ci sono denunce per associazioni di tipo mafioso, e neppure per contrabbando, ma non mancano quelle per estorsione (48), riciclaggio (3) e usura (1). Nella lista compaiono anche omicidi da incidente stradale (7 denunce), tentati omicidi (4), furti su auto in sosta (148), furti negli esercizi commerciali (133). Insomma, non manca niente, ma in proporzione ai residenti si tratta di numeri molto contenuti rispetto alla maggior parte delle province italiane. Il generale andamento al ribasso, però, non può indurre a trascurarli, specie nei casi in cui risultano in aumento. I numeri dicono che la percezione della realtà da parte dei cittadini va oltre il vero, ma certo ne coglie alcuni segnali.