Clavicola e quattordici costole rotte "Rosina morta per soffocamento"

La consulenza del medico legale Scendoni: le fratture non sono state causate dalle manovre di rianimazione

Rosina Carsetti, 78 anni, è stata trovata morta alla vigilia di Natale a Montecassiano

Rosina Carsetti, 78 anni, è stata trovata morta alla vigilia di Natale a Montecassiano

di Paola Pagnanelli

Le fratture sul corpo di Rosina Carsetti non sono la conseguenza delle manovre dei rianimatori. Lo dice il medico legale Roberto Scendoni, nella consulenza definitiva depositata alla Procura di Macerata sulle cause del decesso della pensionata di 78 anni, trovata morta in casa sua a Montecassiano, la sera della vigilia di Natale. Il sostituto procuratore Vincenzo Carusi, che indaga sull’uccisione dell’anziana, ha ora tutte le carte in mano per chiudere l’inchiesta. Il consulente informatico, Luca Russo, ha depositato l’analisi fatta sui cellulari degli indagati. La Procura di Macerata è riuscita a ottenere dalla "Apple" l’autorizzazione a scandagliare la memoria degli Iphone di Arianna Orazi ed Enea Simonetti, figlia e nipote della vittima, accusati con il marito di Rosina, Enrico Orazi, di averla deliberatamente uccisa. I cellulari erano stati in parte ripuliti dagli indagati, ma quanto cancellato e recuperato dal consulente non ha fornito degli elementi aggiuntivi rispetto a quelli già raccolti con le sostanziose intercettazioni telefoniche fatte dalla sera stessa dell’omicidio. Da quelle conversazioni emergerebbero infatti i commenti, soprattutto tra Arianna Orazi e il figlio Enea, su come sarebbe avvenuto il delitto. Poi il Ris di Roma ha consegnato l’analisi eseguita prelevando vari campioni dal viso della donna, dagli abiti, da sotto le unghie e dalle banconote trovate nella borsa di Arianna, in auto. Ma è emerso che c’è una sola traccia, il dna di Enrico Orazi, sulla felpa indossata da Rosina. Un elemento poco significativo per ricostruire i fatti, considerato che si trattava di due persone che vivevano insieme. Infine, il medico legale Roberto Scendoni ha depositato la consulenza dopo l’autopsia. La causa della morte è un soffocamento con la frattura di quattordici costole e della clavicola. Il consulente della Procura esclude tuttavia che un quadro simile, nel caso specifico, possa essere conseguenza dei tentativi del personale del 118 di rianimare l’anziana. Completati gli accertamenti, il prossimo passo tocca alla Procura della Repubblica, che ora dovrà inviare ai tre indagati l’avviso di conclusione delle indagini, dopo il quale loro potranno depositare una memoria o chiedere di essere sentiti con i loro difensori, gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli. Enrico Orazi è in libertà dopo due mesi agli arresti domiciliari, ed è stato autorizzato a tornare nella villetta di Montecassiano, sotto sequestro dalla sera del 24 dicembre. Arianna Orazi ed Enea Simonetti sono invece in carcere, lei a Pesaro e lui ad Ancona. Finora, la loro versione era stata di un rapinatore che li aveva legati e aveva ucciso l’anziana. Ora sembra abbiano fornito ai difensori una versione diversa, sgombrando il campo dal bandito misterioso, ma non del tutto coincidente con quella della Procura.