"Club Aquila, il sodalizio deve sopravvivere"

Soci all’attacco dopo la notizia dei 400mila euro di fondi per sistemare l’area, il presidente: "I lavori non siano il pretesto per mandarci via"

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di Asterio Tubaldi

Si preparano, i soci del club Aquila di via degli Alpini, nel rione mercato, a intraprendere di nuovo la battaglia per la sopravvivenza del sodalizio. Le antenne si sono subito elevate quando hanno sentito che l’amministrazione comunale ha ottenuto un finanziamento di 400mila euro per rimettere a posto l’area in cui sorge il Club con opere edili e strutturali, impianti elettrici, climatici, idrici e fognari. "Nulla da obiettare naturalmente – dice Giuseppe Pioppi, presidente del club –, ma dobbiamo fare subito patti chiari con il Comune: che questi lavori non siano il pretesto per mandarci via dalla nostra sede storica che abbiamo, negli anni ‘70 e ’80, costruito con i soldi dei soci e non certo del Comune". Un simile tentativo di cacciarli dalla loro sede da parte del Comune ci fu nel 2017, ma Pioppi e soci condussero una strenua resistenza proprio rivendicando il diritto di occupare quei locali che, grazie a loro, vennero realizzati insieme a strutture sportive compresa una pista di pattinaggio. A un certo punto, però, ricorda Pioppi, un privato cittadino, che aveva la propria residenza ai confini del circolo, fece causa al club lamentando il disturbo alla quiete pubblica. Prima ricorse al pretore di Recanati, che si limitò a stabilire l’orario di apertura delle strutture sportive sino alle 22.30, per limitare il rumore, e poi, non contento, al tribunale di Macerata che dopo 25 anni condannò il Club Aquila a pagare 70mila euro e impose il divieto assoluto di utilizzare sia il campetto di calcetto che di bocce. Il sodalizio non fece ricorso e in cambio, afferma Pioppi, "ci accordammo a pagare la cifra di 30mila euro che i soci hanno sborsato autotassandosi". L’area esterna, quindi, di proprietà comunale andò incontro ad un progressivo degrado con erbacce dovunque, la pavimentazione divelta e l’impianto di illuminazione pericolante e arrugginito. Nel frattempo questa passò di diritto al Comune che l’acquisì alcuni anni fa. Allora si fece avanti anche il comitato di quartiere rivendicandone l’uso. "Ma qui – dice Pioppi –, c’è posto per tutti: per i soci del Club Aquila, per l’associazione degli Alpini che ospitiamo come quelli dell’Enel caccia. Quindi, se il comitato di quartiere vorrà utilizzare la sede per incontri ricreativi o per riunioni di quartiere non ci sono problemi". Attualmente la struttura viene gestita dai soci del Club Aquila per la quale sborsano ogni due mesi circa 300 euro per far fronte alle utenze. Anche la manutenzione fa capo a loro. "A noi il Comune non ci ha dato mai un soldo, ribadisce Pioppi. Noi siamo disponibili a pagare un affitto un domani che il Comune metterà in sicurezza la struttura".