CHIARA MARINELLI
Cronaca

Coltellate ai genitori, condannato a 14 anni

Accusato per il duplice tentato omicidio di Gagliole, è stato processato ieri il 24enne Ivan Zamparini. Aveva anche provato a uccidersi

L’avvocato Mauro Riccioni attende le motivazioni per valutare l’appello

L’avvocato Mauro Riccioni attende le motivazioni per valutare l’appello

Aveva tentato di uccidere la madre e il padre, colpendoli più volte con un coltello da cucina, poi si era tagliato ai polsi e alla gola, lesionandosi la trachea. Ieri è stato condannato a quattordici anni di reclusione Ivan Zamparini, 24 anni, accusato di duplice tentato omicidio aggravato.

Il drammatico episodio si era consumato in una abitazione di Gagliole, il 6 settembre scorso. Secondo quanto era stato ricostruito dai carabinieri, intervenuti sul posto dopo la segnalazione dei vicini di casa che sentivano le urla dalla casa, il 24enne aveva iniziato a ferirsi da solo, infliggendosi dei tagli sotto effetto, dice l’accusa, di sostanze stupefacenti del tipo cannabinoidi e chetamina. Quando i genitori avevano cercato di fermarlo, con un coltello da cucina lungo complessivamente 22 centimetri e con una lama di dodici, il ragazzo aveva colpito con diversi fendenti prima la madre e poi il padre. La donna, Souad Kanane, 61 anni, era stata colpita più volte e aveva riportato ferite aperte al torace e una lesione vascolare del collo. Era stata soccorsa e portato all’ospedale di Camerino e alla fine aveva avuto quindici giorni di prognosi. Il padre invece, Terenzio Zamparini, 66 anni, carabiniere in pensione ed ex consigliere comunale di Gagliole, aveva riportato ferite più gravi a torace, spalle sinistra e addome. Era stato soccorso e portato all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona, dove era stato subito operato: un delicato intervento chirurgico a cui era stato sottoposto la notte stessa.

Subito erano partite le indagini da parte dei carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Macerata, guidati dal colonnello Massimiliano Mengasini, e della Compagnia di Camerino, guidata dal capitano Angelo Faraca. Il giovane, disoccupato, era stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Montacuto, dove si trova tuttora. Dalle analisi, nel sangue del ragazzo era emersa anche la presenza di Fentanyl, un oppioide sintetico molto pericoloso.

Ieri in tribunale a Macerata si è svolto il processo con il rito abbreviato, davanti al giudice Daniela Bellesi e al pm Francesco Carusi. Il difensore del 24enne, l’avvocato Mauro Riccioni, aveva chiesto il processo con il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica, ritenendo ci fossero problematiche di natura psichica latenti nell’imputato. Secondo la difesa, inoltre, per quanto riguarda le tracce di Fentanyl rilevate con le analisi, la sostanza sarebbe stata somministrata dopo il raptus di violenza di soccorritori. Il giudice ha respinto la richiesta di perizia, e al termine del processo Zamparini è stato condannato a quattordici anni di reclusione. "Attendiamo di leggere le motivazioni e valuteremo se fare appello" ha detto l’avvocato Riccioni.

Chiara Marinelli