"Comune e Regione non pensano all’ospedale"

L’attacco arriva dal comitato: "La politica decide senza confrontarsi con i medici. Servono consulenti di cardiologia per tutto il giorno"

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di Alessio Botticelli

Ieri pomeriggio, nei locali del centro Ada di Vallicelle, si è tenuta un’assemblea generale promossa dal comitato "Salviamo l’ospedale di Camerino" per parlare della situazione attuale del nosocomio camerinese: "Abbiamo ritenuto necessario quest’incontro, a poco più di un anno dalla costituzione del nostro comitato, non essendoci stati finora grossi risultati relativamente alla piena ripresa della funzionalità del nostro ospedale – ha esordito il presidente Angiolo Napolioni –. A dare le vie legali contro quel muro di gomma che finora è stata la Regione Marche affinchè il diritto alla salute venga costituzionalmente garantito, potrebbe essere l’ultima spiaggia, nel caso in cui ce ne siano gli estremi: abbiamo cercato di interloquire con l’amministrazione regionale, abbiamo avuto degli incontri con l’assessore Saltamartini dai quali non è però scaturito nulla se non i soliti scaricabarile, quando invece le competenze in materia di sanità sono delegate alla Regione". Lo stesso Napolioni ne ha avute anche per la giunta comunale guidata da Lucarelli: "Purtroppo abbiamo perso un’amministrazione che aveva sposato in primis il problema dell’ospedale, cosa che non mi sembra che l’amministrazione attuale stia facendo: inutile parlare di tribunali, carceri ed università senza un ospedale funzionante". Il presidente Napolioni, infine, ha parlato delle varie interlocuzioni avute con i comitati di Matelica, San Severino e Fabriano: "Quest’ultimo si è mostrato disponibilissimo a proporre alla Regione l’Asl della montagna, su cui però la Regione stessa è fortemente contraria perché con essa si andrebbero a smembrare le quattro province: sostanzialmente, qualunque amministrazione regionale ci sia, il modus operandi è sempre quello del divide et impera, ossia dividere il territorio affinchè le popolazioni non siano aggregate in maniera omogenea, senza mai prendere in considerazione la realtà della sinclinale camertina". La parola è poi passata a Luisella Tamagnini, ex sindaco di Pioraco ed ex cardiologo ora in pensione: "La politica spesso e volentieri decide senza confrontarsi con i medici, e così si commettono degli errori: basti pensare al problema principale, ossia la mancanza del personale medico, che non può certo essere risolto offrendo a chi non vuole venire a Camerino una casetta per non fargli pagare l’affitto". La Tamagnini si è poi concentrata sulla situazione del pronto soccorso di Camerino: "Se si vuole che funzioni veramente, è assolutamente necessario che vi sia un consulente di cardiologia e di rianimazione h24".