"Con i voucher ancora più precari"

Cgil e Uil in piazza Battisti contro la manovra. Giovanni: "Senza stabilità noi giovani non abbiamo prospettive"

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di Chiara Gabrielli

Sciopero regionale della Cgil e della Uil, monta la protesta nelle piazze delle Marche per "una legge di bilancio sbagliata". Secondo i sindacati, una legge che "non sostiene salari, riduce tutele e diritti, aumenta la precarietà (attraverso la reintroduzione dei voucher), non rivaluta tutte le pensioni, premia gli evasori, non prevede misure previdenziali adeguate e non affronta le politiche industriali ed energetiche". A Macerata, in piazza Cesare Battisti, ieri mattina si sono quindi trovati per chiedere, tra le altre cose, "l’aumento immediato delle retribuzioni tramite il taglio del cuneo fiscale e il rinnovo dei contratti e accordi di secondo livello, flessibilità di accesso alla pensione con attenzione ai lavori usuranti, contrasto all’evasione fiscale, sanità e welfare più forti e vicini alle persone". Tante le voci che levano dalla piazza, guidate da Manuel Broglia (Uil): per primo Giovanni Smargiassi, 26 anni, che spiega che ha la laurea magistrale e sta svolgendo servizio civile, "che però non viene considerato un’occupazione. Per lo Stato, quindi, sono un giovane che non studia e non lavora. Però io ho studiato e fremo dalla voglia di lavorare. Nonostante questo, dipendo ancora dai miei genitori, dopo tutti i sacrifici che hanno fatto per farmi studiare e che continuano a fare per cercare di darmi un futuro. Con la nuova legge di bilancio, poi, sta tornando una piaga che credevamo di esserci lasciati alle spalle: i voucher. Questi, insieme ai contratti a chiamata, producono importanti storture. Noi giovani però ci opponiamo alla solita retorica, non vogliamo essere la generazione dai sogni spezzati: vogliamo diritti, stabilità e contratti che ci consentano di programmarci la vita". Andrea Marincioni racconta: "Ho perso il lavoro a 51 anni e da cinque vado avanti con contratti brevi, qualche mese qui e qualche mese là. Ora sto in un’azienda metalmeccanica, fino al 23 dicembre. Pensare di mettere su famiglia a queste condizioni è impossibile. C’è molta rassegnazione tra noi, fa male vedere che non c’è una reazione davanti tutto questo. Una volta cercavamo di conquistare dei diritti, ora lottiamo per non perdere quei pochi che abbiamo". Filomena Palumbo riaccende l’attenzione sul cratere del sisma nel Maceratese, "il più grande d’Europa. Noi stiamo con gli occhi aperti e vigiliamo per scongiurare le infiltrazioni mafiose, ma anche per garantire i diritti nei cantieri. Ci sono operai che lavorano a Macerata e ogni sera tornano a Foligno, si fanno più di 200 chilometri al giorno oppure dormono in 10 qua in un solo appartamento. Questa ferita, ancora aperta, provocata dal sisma non diventi un’opportunità per i delinquenti, denunciate – l’appello di Palumbo ai cittadini – quando vedete cose sbagliate". Cesare Menghini, lavoratore della sanità privata, sottolinea che "il costo della vita è aumentato, gli stipendi sono sempre quelli e l’unica cosa che sanno fare le aziende è tagliare i posti di lavoro". In chiusura l’intervento di Giuseppe Santarelli, segretario regionale della Cgil: "Il caro energia e l’inflazione si abbattono sui salari dei lavoratori. In questo scenario, già grave, viene reintrodotta la piaga dei voucher, è una vergogna. Ormai sappiamo tutti che dietro un’ora di voucher ci sono almeno 3 ore di lavoro nero o grigio. Siamo poi al punto che un pensionato con il minimo paga più tasse di uno con la partita Iva che guadagna 85mila euro all’anno. Bisogna aprire un percorso di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle piazze, torneremo a farci sentire".