Controllori aggrediti sugli autobus. "Ormai la situazione è degenerata"

Due episodi nel giro di pochi giorni, l’allarme di Cudini dell’Apm

Paura sul bus, due episodi di controllori aggrediti negli ultimi giorni nel Maceratese

Paura sul bus, due episodi di controllori aggrediti negli ultimi giorni nel Maceratese

Macerata, 18 ottobre 2015 - Risate e sberleffi se va bene, spintoni e insulti se va male. È quello che ricevono i controllori sugli autobus, quando trovano passeggeri senza biglietto. «Facciamo il possibile – ammette Stefano Cudini, direttore dell’Apm – ma la verità è che siamo indifesi contro questo fenomeno». A sollevare il caso è una lettrice, Marija Slavec, testimone venerdì dell’ennesimo episodio spiacevole. «Alle 11.23 sono salita sull’autobus numero 3 – racconta – a Collevario. In via Prezzolini salgono due stranieri, senza avere obliterato il biglietto. I due controllori facevano molta fatica a fare il proprio dovere. Uno dei due era continuamente spintonato dall’extracomunitario, mentre cercava di compilare il verbale delle multe. Si è alzato più volte dicendo: ‘Stia fermo, altrimenti chiamo la polizia’. Dopo un po’ l’altro extracomunitario ha telefonato a qualcuno, parlando nella sua lingua, si capiva solo la parola ‘italiano’, e rideva di tutto gusto. Poi sia i passeggeri sia i controllori sono scesi in corso Cavour».

L’episodio purtroppo è tutt’altro che isolato. Giovedì mattina un altro controllore a bordo della linea 10 ha trovato un passeggero con un abbonamento falso. «Ce ne sono diversi in giro – conferma il direttore dell’Apm –. Le associazioni che accolgono i rifugiati danno loro gli abbonamenti, ma qualcuno li rivende e poi li usa falsi. Il controllore voleva fare il verbale tenendo la tessera, ma il passeggero l’ha spintonato e fatto cadere, per riprenderselo. Abbiamo segnalato più volte questi problemi, alle forze dell’ordine e alla prefettura, però sono considerate delle questioni poco gravi. Noi cerchiamo di mandare i controllori in coppia, ma se salgono in dieci senza biglietto poi c’è poco da fare».

Anche quando la situazione non degenera nella violenza, sono sempre situazioni incresciose per chi è a bordo. «Per prima cosa si deve fare scendere dall’autobus chi non è in regola, anche per evitare situazioni di pericolo per gli altri passeggeri. Poi l’autista chiama il 112 o il 113, ma le pattuglie possono intervenire solo se sono lì vicino, perché altrimenti quelli scappano. Per il resto, non ci sono azioni repressive possibili. I maceratesi a volte ci chiedono di non far salire chi non paga, ma come si fa? Stiamo pensando di aumentare il personale a bordo e a terra, ma non sarà una soluzione. Tra l’altro, con gli extracomunitari non riusciamo neppure ad andare avanti con le azioni di recupero: mentre nel caso del ragazzino senza biglietto, non è difficile identificarlo e rintracciare la famiglia, con gli immigrati non si riesce neppure a mandare la raccomandata, così anche multarli non serve a molto. Come serve poco farli scendere dal bus, perché prendono quello successivo. È un problema che vivono tutte le ditte di trasporto». L’unica soluzione sarebbe radicale, e l’Apm l’aveva proposta tempo fa. «Noi incassiamo ogni anno 800mila euro – spiega Cudini –. Se si facessero pagare a ogni residente 20 euro all’anno, potremmo mettere il servizio gratis per tutti. Per chi usa i mezzi pubblici sarebbe un grosso risparmio, per gli altri potrebbe essere un incentivo ad avvalersene».