Iscrizione negata al Convitto, gli esclusi ricorrono al Tar

Le famiglie degli ammessi si autotassano per sostenere le spese legali

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Macerata, 24 maggio 2020 - Una grande comunità anche fuori dalle mura scolastiche, pronta a mettersi a disposizione per garantire a tutti il diritto di scegliere la propria scuola. Che il Convitto non fosse solo un istituto di formazione, ma una grande famiglia, lo si era capito già nei mesi scorsi, quando i genitori degli studenti iscritti non avevano esitato un attimo a costituire un comitato e ad avviare una raccolta di firme, per difendere la scuola davanti al rischio di un possibile smembramento in due plessi. Adesso che a essere in difficoltà sono altre famiglie, cioè i genitori di tutti quei bambini e ragazzini che hanno visto respinte le loro domande di iscrizione dopo che l’ufficio scolastico regionale ha ridotto le classi prime – di elementari e medie – inizialmente autorizzate per il prossimo anno, all’interno del comitato genitori è partita una raccolta fondi. "Il senso è quello di voler sostenere una causa in cui crediamo – spiega Laura Finelli, presidente del comitato genitori –, anche se non ci riguarda personalmente perché i nostri figli sono già iscritti. Ma capiamo il disagio di questi genitori che hanno visto le loro domande in un primo momento accettate e poi, a marzo, respinte dall’ufficio scolastico regionale per essere poi reindirizzate verso altre scuole cittadine". I genitori che non potranno vedere i loro figli andare al Convitto, però, non si sono arresi e hanno contattato l’avvocato Arnaldo Sbriccoli per presentare il ricorso al Tar. Con tutte le spese che questo comporta. E per non lasciarle tutte sulle loro spalle, il comitato genitori ha deciso di sostenere queste famiglie raccogliendo dei fondi. "È un’iniziativa nata in maniera spontanea a cui ognuno potrà partecipare liberamente per quello che si sente di voler donare – aggiunge Finelli –, ma ci siamo sentiti di sostenere un percorso che riteniamo giusto. Le famiglie che scelgono il Convitto lo fanno per diversi motivi, non solo per l’offerta formativa, ma anche per la possibilità di avere il turno pomeridiano, per l’approfondimento sulla musica che viene portato avanti, ma anche per quegli spazi di gioco comune previsti tra il pranzo e l’ora dei compiti. Per questo motivo, senza nulla togliere alle altre scuole, se le famiglie scelgono il Convitto lo fanno perché hanno bisogno di quell’offerta e non possono essere indirizzati altrove". Anche perché, inizialmente, le domande di iscrizione erano state accettate, visto che l’ufficio scolastico aveva autorizzato più sezioni nella scuola. E così, la battaglia di qualche famiglia per dare ai propri figli il diritto di studiare al Convitto, diventa la battaglia di gran parte della scuola.