Coronavirus Macerata. Manager a casa dal lavoro per due settimane

Atterrato due giorni fa da Shanghai con moglie e figli: "abbiamo viaggiato sempre con la mascherina"

Jonathan Marano con la moglie cinese Tang Wen

Jonathan Marano con la moglie cinese Tang Wen

Belforte (Macerata), 31 gennaio 2020 - Deve aspettare che passino 14 giorni prima di rientrare in azienda, la Nuova Simonelli di Belforte del Chienti, leader nel settore macchine da caffè nel mondo. Come da protocollo per tutti i rientri dalla Cina. Il 34enne Jonathan Marano, responsabile vendite (sales area manager) nel Far East, Estremo Oriente, è tornato in patria, a Fermo, l’altro ieri da Shangai. La città dista circa 900 chilometri, ovvero 5 ore di treno (ad alta velocità) da Wuhan, la città isolata epicentro dell’epidemia di Coronavirus. Ha fatto ritorno assieme alla sua famiglia, la moglie Tang Wen, di Xi’an, e due bimbi, di 4 anni e un anno e mezzo. Com’è stato il ritorno? "Domenica ho sentito l’azienda, che mi ha dato la possibilità di tornare con la famiglia in Italia. Invece del volo diretto da Shangai a Fiumicino, abbiamo fatto scalo ad Hong Kong, uno scalo internazionale, per evitare di fare tutto il viaggio con persone che partivano dalla Cina. Abbiamo cercato in qualche modo di ’diluire’ il rischio. Tutta la famiglia ha indossato la mascherina. Atterrati a Fiumicino, è salito in aereo il personale sanitario e ha misurato ai passeggeri la temperatura con lo scanner". È preoccupato? "Mi sento relativamente tranquillo. E’ vero, ho viaggiato in aereo con altre 250 persone in una scatola di latta. A Shangai per ora ci sono 110 casi di Coronavirus, però ad esempio, nel mio quartiere in cui abitano 2 milioni e mezzo di persone, ci sono ’soltanto’ due casi. Il fatto è che sono stati poco reattivi all’inizio, da Wuhan e la provincia di Hubei: lì credo manchino le strutture e gli strumenti per avere dati precisi, la situazione è più fuori controllo. Wuhan è stata bloccata e messa in quarantena dal 23 gennaio, ma già da 4-5 giorni c’era preoccupazione. Le prime notizie sui media cinesi sono uscite a fine dicembre e le prime vittime sono state registrate a gennaio. Ora la situazione è stata presa in mano dal governo di Pechino". Quali sono i provvedimenti adottati là? "Un decreto municipale ha prolungato il periodo delle festività per il Capodanno cinese, per cui fabbriche e negozi devono restare chiusi per ora fino all’8-9 febbraio (ad eccezione di chi si occupa di beni e servizi primari), mentre le scuole fino al 17. Per chi dovesse ammalarsi, il governo ha previsto delle agevolazioni economiche, per non disincentivare le persone a curarsi e controllarsi".

Leggi anche Virus Cina, i morti sono 170 - Allarme ristoranti cinesi, clienti in fuga dagli involtini primavera E qua? "Devo aspettare che passino 14 giorni prima di rientrare in azienda, a Belforte. Poi, tramite medico aziendale, è prevista la somministrazione di un tampone per accertarsi che non ci siano sintomi". Lei di solito trascorre almeno un centinaio di giorni all’anno in Cina. Quando tornerà? "Per ora non è stato programmato. Vedremo come evolve la situazione".