Coronavirus Macerata, l’appello dell'Anffas: "Non lasciateci soli"

Nella giornata nazionale della disabilità intellettiva e disturbi del neuro sviluppo il presidente Scarponi lancia l’allarme: "Mancano i dispositivi di sicurezza"

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Macerata, 28 marzo 2020 – Oggi, 28 marzo, si celebra la XIII giornata nazionale della disabilità intellettiva e disturbi del neuro sviluppo . L’emergenza Covid-19 nega alle 169 associazioni locali Anffas in Italia di organizzare, come di consueto, un Open Day per questa ricorrenza ma il presidente Anffas Macerata, Marco Scarponi , fa un appello perché "ci sia la giusta attenzione per le nostre persone e famiglie e per gli operatori che in questi giorni stanno vivendo ulteriori disagi spesso senza ricevere gli adeguati dispositivi di sicurezza". Qual è il problema più urgente ad oggi? "La difficoltà immensa di reperire gli ausili. Si consideri che ci servono almeno 50 mascherine chirurgiche al giorno. Non abbiamo neanche una ffp2 o ffp3, non abbiamo camici, i guanti e i gel igienizzanti si stanno esaurendo . Come facciamo ad accudire, lavare, imboccare gli ospiti che attualmente vivono in Anffas? Se, malauguratamente, dovessimo trovarci in presenza di un Covid-19 positivo, non abbiamo gli strumenti per gestite il tutto. E se ci sono contagi in una comunità è come se scoppiasse una bomba, non si salva nessuno". Chi attualmente vive in Anffas? "Tutta la comunità alloggio (17 ospiti) e il ‘dopo di noi’ (4 ospiti). Questo significa che ci sono 20 operatori che devono inventarsi qualcosa per rimanere dentro quattro mura e non fare il solito giro in pulmino, la solita passeggiatina di gruppo e le solite attività". Cosa significa ‘io resto a casa’ per una famiglia con una persona con disabilità? "Significa che manca il supporto da parte nostra durante l’arco della giornata per alleviare, in qualche modo, la situazione. Si consideri che ‘i ragazzi’ che venivano al diurno erano una cinquantina, di età compresa fra i 20 e i 60 anni; arrivavano alle 8 e tornavano a casa alle 16. Ora tutte queste persone rimangono con le loro famiglie composte spesso da anziani che, a loro volta, hanno delle difficoltà ". Cosa avete organizzato per dare supporto a tutto ciò? "Un servizio di sostegno a distanza. Soprattutto per gli autistici e persone con handicap gravi. Gli educatori si tengono in contatto on line per capire di cosa hanno bisogno e in alcuno casa vanno fisicamente a dare una mano alle famiglie". L’ordinanza della Regione n. 16 del 26/03/2020, per far fronte alle esigenze di soggetti in particolare difficoltà, è utile? "Sicuramente è stata positiva e va nella direzione giusta. Anche per il fatto che si è capito come a volte per una persona autistica ma anche con altre disabilità gravi uscire di casa, anche per fare un giro in auto con un genitore, è terapeutico. Queste persone potrebbero scatenare reazioni violente per se e per gli altri."