Coronavirus Macerata, contagiato un infermiere del 118

Operatore in isolamento dal primo aprile, tampone per altre quindici persone

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Macerata, 7 aprile 2020 - Un infermiere del 118 di Macerata è risultato positivo al coronavirus: è a casa dal primo aprile, e per qualche giorno ha avuto anche la febbre parecchio alta. Ieri pomeriggio, sono stati sottoposti al tampone tutti gli operatori sanitari che sono entrati in stretto contatto con lui, quindici persone in tutto, di cui tre medici e per il resto infermieri. Si tratta cioè di coloro che si sono trovati a stare a meno di un metro di distanza dall’infermiere in e che con lui hanno trascorso, lavorando, più di 15 minuti. I risultati dei quindici tamponi dovrebbe arrivare a breve, forse già in giornata. Tutti gli operatori sanitari stanno lavorando, ormai da qualche tempo, con i dispositivi di protezione individuale e sempre con la mascherina, dunque si spera che la possibilità di un contagio tra loro sia piuttosto ridotta. Resta il fatto che per i tamponi è stata data la priorità ai pazienti ospedalizzati con sintomi. Il Nursind, il sindacato degli infermieri, ha però scritto ai vertici dell’Area Vasta 3, proprio a seguito della positività riscontrata sul dipendente del 118, chiedendo che si faccia tutto il possibile per contenere la diffusione del Covid, e chiedendo anche che siano effettuati tamponi urgentemente e prioritariamente a tutti i dipendenti, infermieri, operatori radio, autisti e medici, che sono da considerasi a rischio di contagio. Dello stesso avviso è John Palmieri, segretario della funzione pubblica della Cgil. "Ci siamo già spesi molto sul fronte dei tamponi – sottolinea –. Abbiamo inviato un esposto alla Procura per una serie di inadempienze, in primis i dispositivi di protezione individuale, arrivati in forte ritardo". "Poi abbiamo spinto per i tamponi da fare a tutto il personale, a partire dalle aree critiche, quale è da considerarsi ovviamente anche quella del 118 – aggiunge Palmieri –, e per chiedere percorsi adeguati e la sanificazione di tutta la struttura, e lo stiamo ribadendo in tutte le forme e a tutti i livelli. Prima di tutto, comunque, c’è da garantire la sicurezza del personale e il tampona va dunque fatto a tutti gli operatori sanitari, non soltanto a quei quindici del 118 che sono entrati più a contatto con l’infermiere contagiato, questo è assurdo. Il test va effettuato anzi a cominciare dal personale, nella sua interezza, delle aree più critiche, quale è appunto quella dell’emergenza". "Non si può fare il tampone soltanto ad alcuni selezionati, non ha senso. Evidentemente – fa notare Palmieri –, il sistema riscontra delle falle, se dentro al 118 si registrano degli operatori infetti. Ricordiamo che a Pesaro è morto un autista dell’emergenza. Bisogna correre ai ripari e immediatamente".