Coronavirus, Guzzini choc: “Bisogna riaprire. Se qualcuno muore pazienza’’. Poi le scuse

Bufera sul presidente di Confindustria Macerata, che poi si scusa: "Ho sbagliato". Aperta una procedura contro l'imprenditore davanti al Consiglio etico

Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata

Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata

Macerata, 15 dicembre 2020 - Bufera su Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata che durante l’evento online ‘Made For Italy per la Moda’, trasmesso in streaming sui canali social e Youtube dell’organizzazione, ha detto: "Ci aspetta un Natale molto magro. Le persone sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori. Bisogna riaprire: anche se qualcuno morirà, pazienza ". Il discorso del presidente degli industriali maceratesi si inseriva in un ragionamento sulla attuale difficile situazione economica per le restrizioni dovute al Coronavirus".

 AGGIORNAMENTO Guzzini si è dimesso da Confindustria

"Come sapete ci aspetta un Natale molto magro perché stanno pensando addirittura di restringere ulteriormente. Questo significa andare a bloccare anche un retail che si stava rialzando per la seconda volta da una crisi e lo stanno rimettendo nuovamente in ginocchio – ha affermato Guzzini -. Io penso che le persone sono un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero, alla fine, venirne fuori. Anche se qualcuno morirà, pazienza. Ma così, secondo me, diventa una situazione impossibile per tutti".

All'incontro in videoconferenza partecipavano, oltre a vari addetti ai lavori, anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e il governatore delle Marche Francesco Acquaroli.

A stretto giro sono arrivate le scuse dell'imprenditore, mentre il serata è stata aperta, secondo quanto trapela, una procedura relativa a Guzzini presso il consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi, l'organo nazionale di Confindustria che presidia e implementa i princìpi etico-valoriali del sistema industriale. La procedura prelude a possibili sanzioni o a un passo indietro da parte dello stesso Guzzini. 

Le parole di Guzzini hanno scatenato grosse polemiche sul web, animano la discussione su Twitter e proiettano il tema tra le tendenze. Tra gli interventi quello di Giorgio Ligliani, presidente della Cna di Macerata. "La disumanità di quella frase non è tollerabile, faccio fatica solo ad ascoltarla. Tutti siamo stanchi di questa situazione e, aggiungo, anche di questo tira e molla su ciò che si può e ciò che è vietato fare. Le imprese chiedono chiarezza e preferiscono magari aspettare ma per poi riaprire definitivamente e senza limitazioni". 

Le scuse di Guzzini: "Ho sbagliato"

“Sinceramente chiedo scusa a tutti ed in particolare alle famiglie toccate dal dramma del Covid, per la frase che ho pronunciato ieri nel corso del Forum Made For Italy - scrive il numero uno di Confindustria Macerata in una nota -  Ho sbagliato nei contenuti e nei modi. Parlavo della vita aziendale e delle prospettive del lavoro e invece, preso dalla discussione ho fatto un’affermazione sbagliata, che non raffigura il mio pensiero né tanto meno quello dell’Associazione che rappresento".

"Sono molto addolorato per la dichiarazione che, quando ho riascoltato ho realizzato quanto fosse grave e distante da ciò che penso  - conclude -. Cioè che il bene più importante della vita di ognuno di noi siano la salute e la famiglia".

Chi è Domenico Guzzini

Domenico Guzzini, 60 anni, è laureato in Economia e Commercio. Imprenditore, è presidente e direttore marketing della Fratelli Guzzini Spa di Recanati, azienda di livello internazionale che produce oggettistica per la casa, tra cui articoli di design per la tavola, la cucina e l’arredo.

Chiuso il profilo Facebook di Confindustria Macerata

Confindustria Macerata ha chiuso la propria pagina Facebook, che ora appare "non disponibile". Sulla stessa erano apparsi numerosi insulti postati dagli utenti.  Il video con l'intervento del presidente Guzzini contenente la frase incriminata, pronunciata durante un evento on line, è stato rimosso dai canali social e Youtube.

Le reazioni alle parole di Guzzini

Molto numerose le repliche alla frase di Guzzini, che ha stupito e amareggiato molti. Sono “parole di un egoismo senza fine, senza rispetto per le decine di migliaia di morti e per le loro famiglie”, ha affermato, Nicola Fratoianni, portavoce nazionale di Sinistra Italiana. “È la fotografia di una classe imprenditoriale sgrammaticata, attaccata a tutti i costi al profitto, una classe dirigente inadeguata. Si dovrebbe solo vergognare questo signore”, ha concluso.  “Valutazioni così fanno male”, ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. “Tanti imprenditori che conosco si saranno già indignati”, ha aggiunto.

Si dicono inorriditi, anche Elena Grandi e Matteo Badiali, co-portavoce nazionale dei Verdi ed esponenti di Europa Verde: “Dichiarazioni del genere, per molti versi simili a quelle che qualche settimana fa avevamo ascoltato con profondo disgusto dal presidente della Liguria Toti, esaltano la visione di un'idea di società che pone al centro la produzione ad ogni costo, senza tener conto della salute e della vita delle persone. Attendiamo un chiarimento da parte di Confindustria”. “Un'uscita di questo tipo - hanno aggiunto Grandi e Badiali - non può essere tollerata in un Paese che, ad oggi, piange oltre 65 mila vittime. Che il più alto rappresentante di un'associazione di categoria sul territorio si pronunci in questo modo, sprezzante del contesto e della gravità, ci lascia sgomenti e dimostra che al virus della disumanità e del liberismo senza scrupoli, purtroppo, non c'è vaccino. Da questa situazione così drammatica non esiste una via d'uscita se non con il sostegno alle reti sociali esistenti e alla creazione di una società solidale che metta al centro la cura e il benessere di tutti”.

Ma ci sono anche stati interventi che sostengono come una frase così debba essere stata un errore.  “Conosco Domenico Guzzini e sono certo che quella di ieri è una affermazione infelice, un errore non voluto che non rappresenta il suo pensiero, e che non voleva dire quello che ha detto. A riprova di questo è arrivato il suo chiarimento, oltre che le sue scuse”, ha affermato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. 

Sulla stessa linea, il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni: “Non ho ancora sentito Domenico Guzzini. Da come lo conosco, mi è sembrato subito strano che avesse detto questa frase. Anche perché quando è scoppiata l'emergenza Covid a marzo è stato uno dei più attivi nell'avviare tutte le misure per mettere in sicurezza i suoi collaboratori. Le scuse credo che siano come minimo doverose, soprattutto in questo momento, in cui ci sono persone malate, che stanno soffrendo, e soprattutto perché sembra che passi il concetto che il profitto viene prima di tutto. E invece no: prima viene la salute, prima vengono le persone e i collaboratori, prima viene il benessere di tutti, e poi eventualmente viene il profitto". 

"Ho lavorato e collaborato con lui in modo molto stretto tra marzo e aprile - ribadisce ancora Schiavoni - in occasione della prima ondata e ho visto una persona molto preoccupata e molto attenta a quella che è la salute dei propri collaboratori. Non mi sembra uno che dice 'chi se ne frega'".

Prima della retromarcia di Guzzini, la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessia Morani (Pd), aveva parlato di "affermazioni agghiaccianti", mentre la consigliera regionale Anna Casini (Pd) si augurava "che i vertici nazionali chiedano le dimissioni di chi ha messo in imbarazzo non solo l'associazione ma l'intera regione".

I sindacati: "Parole inammissibili"

A stretto giro è arrivata la nota dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Macerata: "Sono parole inammissibili quelle espresse da Domenico Guzzini, inaccettabili da chiunque ma se dette dal presidente di Confindustria di Macerata assumono un aspetto ancor più terrificante perché pronunciate in un contesto pubblico e alla presenza del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli e Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata".

E ancora: "La naturalezza con cui ha proferito questa mostruosità fa nascere il sospetto che questo pensiero sia, in certi ambienti, comune e condiviso e sveli la vera natura delle logiche che muovono certa imprenditoria. Parole che denotano l’assoluta mancanza di umanità e doveroso rispetto per il dolore delle numerose famiglie che anche in questi giorni piangono la perdita di persone care".