Coronavirus a Macerata, ecco chi può prendere i buoni spesa

Il sindaco Carancini: "Escluso chi percepisce già pensione, sussidio sociale o reddito di cittadinanza"

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Macerata, 31 marzo 2020 – Una corsa contro il tempo per mettere i soldi a disposizione nel più breve tempo possibile. Perché di fronte alla fame che rischiano alcune famiglie e al bisogno di potere acquistare beni di prima necessità, ogni minuto diventa importante. Per questo, la giunta si è riunita via streaming in una seduta straordinaria già domenica pomeriggio, per decidere come ripartire i 220mila euro assegnati dal governo al Comune per il sostegno alle famiglie in difficoltà, che saranno redistribuiti sotto forma di buoni per la spesa. "Vogliamo subito sgombrare il campo dalle polemiche, che in questo momento non servono, per ribadire che le risorse sono state ripartite in maniera logica e puntuale dal governo, e 220mila euro per la città non sono poca cosa, soprattutto se consideriamo i fondi spalmati sulle tre settimane a cui sono riferiti – spiega il sindaco Romano Carancini –. Il criterio che ci ha guidato è quello dell’urgenza nell’individuare una platea di possibili destinatari, per questo abbiamo stabilito una griglia di massima. Non potranno accedere al sostegno dipendenti pubblici e privati che hanno un reddito, chi percepisce il reddito di cittadinanza, chi già percepisce sussidi dai servizi sociali, chi ha nella giacenza del conto corrente più di 10mila euro, chi percepisce la pensione e chi percepisce un reddito all’interno di un ambito familiare". Una prima griglia, che permetterà all’ufficio dei servizi sociali, dove arriveranno tutte le richieste, di selezionare chi può avere diritto al buono spesa da spendere in una serie di esercizi della media e della grande distribuzione, che saranno selezionati sempre dal Comune. "Oltre a questo, abbiamo individuato anche un criterio quantitativo – continua il sindaco –, per cui una persona può chiedere per tre settimane al massimo 100 euro se è sola in casa, 180 euro nel caso siano due persone, 250 nel caso siano tre, 310 se sono quattro, 360 se sono cinque e 400 nel caso siano sei persone". Entro un paio di giorni al massimo il Comune conta di attivare anche il numero a cui i cittadini potranno rivolgersi per chiedere, soltanto dopo la verifica dei requisiti, l’attivazione di una card su cui saranno caricati i soldi e che potrà essere utilizzata negli esercizi scelti, che solitamente si cercherà di individuare vicino al domicilio del richiedente o comunque seguendo sue indicazioni. "Questo fino al raggiungimento dei 220mila euro – conclude Carancini –. Come previsto dal governo, non ci saranno bandi o graduatorie, ma si cercherà di coprire il prima possibile, credo già in due o tre giorni, situazioni di reali e improvvise emergenze, che si stanno manifestando". Chiara Sentimenti