Coronavirus Macerata oggi, a Camerino il centro per il virus. Liberati i reparti

L’ospedale sarà il punto di riferimento per i contagiati della provincia. Resta operativo il pronto soccorso

L'assemblea

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Macerata, 9 marzo 2020 - Sarà trasformato nel punto di riferimento provinciale per il coronavirus l’ospedale di Camerino. La decisione è piombata ieri pomeriggio sull’entroterra montano. La Regione, infatti, con il via libera dell’Istituto superiore di sanità arrivato all’1.30 di ieri, ha individuato un ospedale per ognuna delle cinque province marchigiane che verrà riconvertito nel punto di riferimento per il Covid-19. Il reparto di malattie infettive di Torrette per Ancona, Fano per quella di Pesaro, l’ospedale Murri di Fermo e quello di San Benedetto per Ascoli.

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Per il Maceratese la scelta è ricaduta sull’ospedale di Camerino, appunto, come hanno spiegato ieri la direttrice dell’Asur, Nadia Storti e l’assessore Angelo Sciapichetti. La ragione sarebbe che l’ospedale di Camerino è quello più idoneo in provincia, con la terapia intensiva e la rianimazione, mentre quello di Macerata è il più centralizzato e con l’emodinamica non poteva essere messo a rischio. In quello di Civitanova, infine, c’è la pediatria che ha anche la rianimazione pediatrica e dunque avrebbe comportato un rischio maggiore.

La notizia è arrivata al sindaco, Sandro Sborgia, verso le 10 di ieri, con la direttrice Storti che lo ha convocato per le 12 per effettuare un sopralluogo assieme ai vari dirigenti e direttori dei reparti. Poco dopo è iniziato il via vai delle ambulanze che ha trasportato i primi pazienti negli ospedali di San Severino, per quanto riguarda il reparto di Medicina, e di Macerata, per i reparti di Chirurgia e Ortopedia.

Una notizia questa che in poco tempo è divenuta di dominio pubblico e che ha richiesto dunque la necessaria concertazione dei vari sindaci del territorio, che nel frattempo venivano informati di quello che stava accadendo. Così si sono tutti ritrovati alle 16 alla Contram di Camerino, assieme a diversi esponenti del consiglio comunale camerte sia di maggioranza che di minoranza. In questa sede la direttrice Storti ha spiegato le motivazioni tecniche per le quali è stato scelto il presidio, chiarendo che attrezzare altri ospedali sprovvisti di terapia intensiva avrebbe comportato un mese di tempo. La Storti ha detto che agli otto posti attualmente presenti, quattro di rianimazione e quattro di Utic, saranno aggiunti altri 16 posti di terapia intensiva, quattro in ciascuna sala operatoria, mentre il reparto di medicina sarà trasformato per accogliere pazienti sub intensivi, contagiati che non necessitano di essere intubati per respirare e quindi meno gravi e saranno attivati kit per l’analisi dei tamponi.

La volontà sarebbe quella di lasciare una sala operatoria libera per le emergenze, mentre il pronto soccorso rimane attivo, ma con un percorso separato. Sono già sospese tutte le attività ambulatoriali. Al momento non dovrebbero essere immediatamente trasferiti pazienti infetti, da come ha spiegato al termine della riunione l’assessore Angelo Sciapichetti, ma solo qualora le condizioni dei maceratesi contagiati dovessero richiedere il ricovero. Una decisione, questa, che certamente non ha lasciati indifferenti i tanti cittadini sui quali oggi pesano già le pesanti conseguenze del terremoto.  

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