“Sesso virtuale e social, ragazzi incollati al cellulare fino a notte fonda’’

Lo psicologo Pascarella: rischio di cyberbullismo e revenge porn. La dipendenza causa ansia e oscillazioni dell’umore

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Macerata, 22 aprile 2020 – Covid-19 e adolescenti iperconnessi. A spiegare perché vamping e sexting sono tra i pericoli maggiori, è il dottor Marco Pascarella, esperto in Neuropsicologia e Neuroscienze cliniche (perfezionato in Criminologia e Psicologia investigativa), presidente dell’associazione Cogito con sede a Morrovalle e responsabile scientifico del progetto "Life Skills". Collabora anche con Red - Rete Educazione Digitale. Cos’è il vamping? "Consiste nel restare connessi durante le ore notturne per navigare o comunicare via social. Nel 2017 ho iniziato nella nostra provincia un’analisi approfondita su una sorta di insonnia 2.0, pensando che fosse utile informarsi su un fenomeno poco conosciuto ma già diffuso tra i ragazzi e che da qualche anno presentava dati interessanti per organizzare interventi di prevenzione. In Italia il 62% degli adolescenti rimane sveglio fino all’alba a chattare o a giocare e il 15% si sveglia per controllare le notifiche, e questi dati sono validi e attendibili anche per la nostra provincia. Infatti, circa il 55% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni intervistati in alcune scuole del Maceratese, dichiara di rimanere online fino alle 3 e l’80% non ritiene questa variabile associata allo scarso rendimento scolastico". Il fenomeno è aumentato sotto Covid? "Stiamo conducendo una nuova ricerca e a breve saranno disponibili i risultati. Con il progetto "Life Skills", svolto a distanza, molti ragazzi mi hanno riferito che sono stanchi perché la notte vanno a dormire sempre più tardi. In questa fase è utile contenere il fenomeno, evitando così di creare conflitti". Cos’è invece il sexting e perché coinvolge gli adolescenti? "Il sexting sta a indicare l’invio e/o la ricezione di contenuti sessualmente espliciti veicolati attraverso dispositivi digitali, ed è in aumento, soprattutto ora che il contatto fisico tra i ragazzi è praticamente impossibile. Spesso si pratica di notte, alimentando così un circolo vizioso con il vamping. Gli adolescenti spesso sono incauti e non sempre innamorati e la loro voglia di esplorare la sessualità è inversamente proporzionale alla formazione e all’informazione sessuologica". Quali sono le conseguenze? "Esporre di notte viso, pelle e occhi ad una luce intensa per molto tempo, riduce la produzione di melatonina e questo incide sulle fasi del sonno, poiché il cervello, ingannato, "pensa" che sia giorno. Inoltre questo favorisce l’insorgenza di stati ansiosi (come nel sexting), oscillazioni dell’umore e calo della motivazione e, in alcuni casi estremi, isolamento sociale. Nel caso del sexting, può capitare che un semplice gioco finisca male e che foto o video finiscano in chat o siti pornografici. Anche se il sexting consensuale non rappresenta di per sé un reato è comunque molto rischioso ed espone a pericoli come cyberbullismo e revenge porn". Come genitori e docenti possono accorgersi e prevenire? "Partiamo da cosa non fare: allarmarsi, minacciare o demonizzare i dispositivi digitali. Va ricordato che il problema è la disregolazione nell’utilizzo dello strumento non lo strumento ste sso. Osservare e ascoltare sono i primi step da compiere e, nel caso degli insegnanti, informare i genitori. A breve sul sito dell’associazione Cogito sarà disponibile una breve check-list per comprendere.