Coronavirus Recanati, ottava vittima alla Rsa

Francesco Samuele Perrìa era negativo al tampone, poi le sue condizioni sono precipitate

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Recanati (Macerata), 7 aprile 2020 – È deceduto l’ottavo ospite della Rsa presumibilmente a causa del coronavirus . Si chiamava Francesco Samuele Perrìa , 79 anni ed era fra gli ospiti della struttura che alla prova del tampone del 21 marzo scorso era risultato negativo . Era stato trattato, quindi, inizialmente come no Covid-19 per alcuni sintomi non riconducibili al coronavirus, ma poi le sue condizioni sono precipitate sabato mattina con un’accentuata desaturazione che ha indotto il medico curante a far intervenire il 118 e reso necessario il suo trasporto all’ospedale di Civitanova . Per avere accertamenti che sia deceduto effettivamente per coronavirus si dovrà attendere un’eventuale prova del tampone , necessaria anche perché, come dicevano, era uno degli ospiti isolati dal resto dei contagiati al virus. L’uomo, prima di essere ricoverato nella Rsa, era residente in città, in vicolo Alemanni, nel centro storico. Personaggio caratteristico perché usciva di casa indossando sempre la tradizionale "kippa" sulla testa perché teneva molto ad affermare le sue origini ebraiche tanto che era conosciuto come "sam l’ebreo". Uomo molto attivo e dallo spirito battagliero, nel settembre scorso, pur costretto a muoversi con una sedia a rotelle, ha voluto essere a fianco dei lavoratori della Rsa nel corso di una manifestazione sindacale contro i ritardi del pagamento dei loro stipendi. La situazione alla Rsa di via XX Settembre, quindi, continua a rimanere critica tanto più che si registra una preoccupante diminuzione del personale dopo che in questi ultimi giorni diversi operatori si sono ammalati . Ad oggi sono, quindi, otto le persone decedute in queste ultime settimane : Antonia Biagetti di 81 anni, Odina Gambini di 85, Barbara Bianchi di 79, Gina Magnaterra 90 anni, Palma Maurili 84 e Bruna Angeloni 83. A questo triste elenco si aggiungono Francesco Samuele Perrìa, 79 anni, e Fiorella Petrini, 84: per entrambi non c’è ancora la certezza che il virus avesse attaccato anche il loro corpo.