Coronavirus, ricoverato giovane cestista: “La febbre non passava, voglio battere il virus’’

Il portopotentino Luca Severini è il primo giocatore di A2 di basket positivo: all’inizio è stata dura, ora va meglio

Migration

Porto Potenza (Macerata), 26 marzo 2020 - È ricoverato da venerdì scorso all’ospedale di Novi Ligure, in Piemonte, dove sta smaltendo il coronavirus che lo ha aggredito. Tutto procede bene e già domenica, se Dio vuole, potrà tornare nella casa dove alloggia a Tortona. Luca Severini, portopotentino di 24 anni (li compirà a giugno), è il primo cestista della serie A2 positivo al Covid-19.

Comunicata di concerto con lui dalla sua società, il Derthona, ieri la notizia ha fatto il giro del web per la rilevanza dell’episodio in sé e perché Severini è un giocatore stimato ovunque per le sue qualità tecniche e benvoluto da tutti per la semplicità e il nitore del carattere.

"Adesso – ci ha riferito dalla sua stanza, dove lo abbiamo raggiunto telefonicamente – mi sento abbastanza bene. Mi conforta il fatto che non ho più la febbre già da alcuni giorni. All’inizio è stata dura, però. Tutto è cominciato in casa, dove abito da solo (e così non ho costretto nessuno alla quarantena) e dove ho cominciato a preoccuparmi quando vedevo che i giorni trascorrevano senza che la temperatura scendesse. In accordo col mio club (il Derthona Basket di Tortona, in provincia di Alessandria, ndr), che mi è stato sempre vicino, abbiamo deciso di approfondire il quadro clinico. Il 20 mi hanno fatto il tampone all’ospedale ed è emerso che avevo una polmonite provocata dal coronavirus. Non è stato un bel momento, né per me né per i miei familiari che, bloccati a Porto Potenza, si sono preoccupati tanto. Però, grazie a Dio, l’evoluzione è confortante e conto di debellare presto la malattia".  

Lì in ospedale riesce a percepire quel che succede attorno a lei e gli effetti gravi che la pandemia sta producendo dappertutto? "Questo no, perché qui mi trovo come in una campana di vetro e non filtra molto di quel che succede nel microcosmo che mi circonda. Debbo dire che sono curato e assistito nel migliore dei modi dal personale, davvero competente e premuroso". Come trascorre il tempo in ospedale? "Leggo, riposo, guardo la tv, faccio videochiamate. Non le dico i messaggi ricevuti nelle ultime ore, quando è stata ufficializzata la mia condizione. Mi ha scritto pure Matteo Felicioni. Con lui e con altri ho vissuto tre belle stagioni nel vivaio della Virtus Civitanova, al punto da raggiungere nel 2013 le finali nazionali Under 17". A proposito: segue ancora la parabola della sua ex squadra? "Certamente. Sto sempre attento alle vicende della Rossella, dove ho conservato più di un amico". Cresciuto nella Sacrata Porto Potenza, Luca Severini è un’ala di 204 centimetri. Da Civitanova ha fatto il salto nel settore giovanile del Siena, a quell’epoca club d’elite, prima di costruirsi una solida carriera in A2. In queste ore fanno tutti il tifo per lui, emblema dell’atleta che batte il virus. Dopo le dimissioni dall’ospedale osserverà la quarantena a Tortona. E poi? "E poi – sospira – non vedo l’ora di tornare a casa, dai miei…".