
I genitori di Sara Piffer, Lorenzo e Marianna, assieme a Mario Cartechini che guida la società organizzatrice dell’evento di ieri
È stata più di una gara la tradizionale "Giornata nazionale rosa", quest’anno vinta dalla biscegliese Federica Piergiovanni. Proprio nella scorsa edizione a trionfare, era stata Sara Piffer, la 19enne ciclista trentina tragicamente scomparsa a gennaio, travolta da un’auto mentre si allenava lungo la strada tra Mezzacorona e Mezzolombardo. Una tragedia che toccò il cuore di tanti, specie del Club Corridonia, società organizzatrice dell’evento guidata da Mario Cartechini, che ha così deciso di istituire il premio nazionale ‘Sara Piffer, Il Sentiero luminoso della Vita’. Una prima edizione alla presenza dei genitori di Sara. "Un bel gesto di vicinanza – afferma il padre Lorenzo Piffer insieme con la madre Marianna Giovanella –, lo scorso anno Sara vinse e fu una vittoria speciale che dedicò al suo collega Matteo Lorenzi. Apprezziamo questo premio perché in futuro verrà conferito a chi si distinguerà in atti di altruismo. Valori che riflettono appieno il volere di Sara, che non era solo una ciclista". Sara infatti dedicò il trionfo al giovane amico Matteo Lorenzi, venuto a mancare in un incidente in bici. Inoltre posò una ghirlanda di fiori contro la violenza di genere sulla panchina rossa dei giardini vicino all’arrivo di piazzale della Vittoria.
"Quando Mario (Cartechini; ndr) mi ha chiamato, a una settimana dall’incidente di Sara – continua Lorenzo –, mi ha espresso subito la volontà della sua società di indire questo riconoscimento, chiedendomi di partecipare con mia moglie. Abbiamo accettato volentieri. L’accoglienza di Corridonia ci ha scaldato davvero il cuore". "Definiremo una commissione – conclude Cartechini – che andrà ad individuare dei personaggi che si sono distinti per gesti significativi a favore della collettività, senza alcun pregiudizio. Un premio annuale per rendere merito non solo a figure dello sport".
Diego Pierluigi