
L'evento di ieri sera per ricordare Gentiana Kopili, ammazzata dall'ex marito (nel cerchio)
Un corteo per sensibilizzare l’opinione pubblica dopo il femminicidio di sabato scorso, in viale Benadduci, quando la 45enne Gentiana Kopili è stata uccisa a coltellate dall’ex marito 55enne Nikollaq Hudhra. Quest’ultimo aveva preso a calci il corpo ormai esanime aspettando, seduto su una panchina, che arrivassero le forze dell’ordine, davanti ai passanti. Panchina che da ieri sera è diventata rossa, con la scritta ‘In ricordo di Gentiana’.
Alle 21 da piazza della Libertà è partito il corteo per raggiungere il luogo del femminicidio. Sono intervenuti il sindaco Mauro Sclavi, la presidente della commissione regionale pari opportunità Maria Lina Vitturini, il prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il vescovo Nazzareno Marconi e il presidente della Regione, Francesco Acquaroli e il suo vice Filippo Saltamartini.
Presenti autorità civili, tra cui molti sindaci, militari, religiose e tanti cittadini, oltre ai familiari della vittima, i figli Mario e Samuel e il fratello Artur. Ma anche tanta gente comune. "Sono dell’idea che la violenza di genere non si risolva solo dal punto di vista giudiziario – è intervenuto il prefetto –. Lo dimostra il fatto che, nonostante l’inasprimento di sanzioni e pene, le aggravanti e l’ergastolo, la legge sullo stalking e sulla violenza domestica, il codice rosso, il fenomeno ha continuato ad espandersi. Basti pensare all’ex marito di Gentiana, che ha ucciso in pieno giorno, alla presenza di tante persone, e ha aspettato l’arrivo dei carabinieri. Il problema va affrontato anche a livello culturale, familiare, educativo. Nelle scuole, fin da bambini. Non vorrei più continuare a lavorare sull’emergenza, a fatto già avvenuto, bensì sulla prevenzione per cambiare la cultura del patriarcato. Ho pensato a questa citazione: ‘Insegna a tua figlia l’indipendenza economica, così che in futuro possa avere un compagno, non un padrone. Insegna a tuo figlio a svolgere i lavori domestici, così che possa avere una compagna, non una serva’.
“Speriamo che questa manifestazione lasci un segno tangibile. E sia da monito per le generazioni future. Possiamo fare tutte le leggi che vogliamo. Ma deve esserci l’educazione alla base”, ha concluso il sindaco.