Oggi è previsto un summit delle forze politiche di centrodestra per cercare di individuare il nome di chi dovrà diventare presidente dalla società Cosmari Srl. L’assemblea, nel corso della quale oltre al presidente, si dovrà anche eleggere anche un membro mancante per il consiglio di amministrazione, è prevista per mercoledì prossimo. La partita è ancora aperta. Inutile anticipare nomi, visto che ne girano parecchi, anche perché si tratta di vedere se i partiti di centrodestra vorranno fare da soli, oppure manterranno la "gestione unitaria" (maggioranza nel consiglio di amministrazione a una coalizione e presidente all’altra), come è stato fino ad oggi, sia pure con qualche "ombra" nell’ultima elezione. Non è detto che, nell’uno e nell’altro caso, si arrivi a trovare un accordo sul nome del nuovo presidente, e non a caso girano già voci sul fatto che l’assemblea non avrà i numeri per procedere e, dunque, sarà tutto rinviato. Staremo a vedere. Oggi, intanto, il cda di Cosmari Srl nominerà il responsabile tecnico (senza il quale la società non può operare), scelto tra diversi professionisti esterni, che però entrerà in carica lunedì prossimo, giorno in cui scade l’incarico fino ad oggi ricoperto da Giuseppe Giampaoli (in precedenza questa figura era "ricompresa" nel ruolo di direttore generale). Sullo sfondo restano tutti i problemi che da tempo caratterizzano la gestione dei rifiuti. Attualmente, delle circa 4mila tonnellate mensili che produciamo, circa 2mila vengono portate a Fermo, altrettante negli spazi residui capacità della discarica di Cingoli. Si dovrebbe andare avanti così fino a febbraiomarzo prossimi. Poi, in attesa della variante con la quale a Cingoli potranno finire ulteriori 250mila tonnellate, i rifiuti saranno tutti trasferiti a Fermo, più o meno fino all’autunno del 2024. In mezzo, però, c’è da sciogliere un nodo delicato. Il Comune di Cingoli, per niente contento di un ulteriore ampliamento di Fosso Mabiglia, non si metterà di traverso a condizione che entro la fine di quest’anno siano individuati i cinque siti tra i quali scegliere quello per la nuova discarica. Un passaggio nient’affatto scontato e che, se non dovesse avvenire con esito positivo, complicherebbe ancor più una situazione già da tempo a dir poco intricata.
CronacaCosmari, le grandi manovre. Il centrodestra cerca la quadra