MAURO
Cronaca

Costituzione: unità e parità da tramandare

Costituzione:  unità e parità  da tramandare

Costituzione: unità e parità da tramandare

Mauro

Grespini

All’atto della firma il Capo dello Stato provvisorio, Enrico

De Nicola, affermò: "L’ho letta attentamente! Possiamo firmare con sicura coscienza". Dopodiché la Costituzione italiana entrò in vigore diventando la legge fondamentale per tutti gli italiani. Una "bussola", come ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, che continua a guidare la nostra democrazia e a garantirne il funzionamento.

Venerdì 2 giugno, per l’anniversario della Repubblica, ricorderemo anche la Carta costituzione con i suoi 75 anni di vita (1948-2023). Tema tornato di grande attualità perché il governo ha aperto di recente il confronto sulla riforma delle istituzioni.

E perché in Parlamento si lavora all’autonomia differenziata, sulla base del titolo V della Costituzione, secondo cui le regioni

a statuto ordinario possono chiedere allo Stato competenza esclusiva

su 23 materie di politiche pubbliche, fra le quali l’istruzione, la tutela della salute, l’energia, l’ambiente... Ma quali di queste materie vanno effettivamente differenziate? E poi, quali

sono le garanzie per i cittadini affinché non si creino disparità?

I famosi "Lep", livelli essenziali delle prestazioni, rappresentano un principio fondamentale della Repubblica: i cittadini italiani devono godere tutti, ovunque essi vivano, di un livello garantito di diritti di cittadinanza.

Al decentramento delle funzioni non deve corrispondere una discriminazione. L’Italia

è lunga e complessa, ma è "una e indivisibile". Alla luce

di questa base storica

e normativa, per noi è un impegno inderogabile

tramandare gelosamente

i cardini di unità e parità.