Covid Macerata: pallavolista della Lube spinge i vaccini

Simon, campione cubano della Lube Civitanova, testimonial della campagna nelle Marche. "I giovani sono scettici, ma solo se lo facciamo tutti riavremo la normalità. Vi aspetto al palazzetto"

Robertlandy Simon, 34enne cubano, gioca nella squadra di volley della Lube Civitanova

Robertlandy Simon, 34enne cubano, gioca nella squadra di volley della Lube Civitanova

Macerata, 1 agosto 2021 - Il Covid-19 può far paura anche a un gigante del volley, ma dall’alto (in ogni senso) della sua forza e del suo carisma, l’asso della Lube Robertlandy Simon sa che il vaccino può essere la soluzione. Dopo il ct della Nazionale di calcio, lo jesino Roberto Mancini che ci ha fatto diventare campioni d’Europa rivelandosi testimonial turistico indovinatissimo per le Marche, adesso il formidabile atleta della Cucine Lube Civitanova è stato scelto per la nuova campagna dei camper vaccinali. Un altro nome di impatto, perché il 34enne cubano è il centrale più forte al mondo, 206 centimetri di muscoli che hanno trascinato la Lube allo Scudetto di volley, arricchendo un palmares che vantava già una Champions e 2 Mondiali per club. Nel video-promo non spaventa gli avversari col suo atletismo e quelle schiacciate potenti che fanno male a palla e taraflex, bensì palleggia con la dottoressa Sara Bertola.

Simon, come è arrivato al ruolo da testimonial? "La Lube è coinvolta nel progetto e quando la proprietà mi ha detto se volevo partecipare, ho accettato con piacere. Sono alto e grosso ma il virus fa paura anche a me, grazie al vaccino possiamo essere protetti e vivere bene senza più limitazioni". Lei è un riferimento per i giovani, è vero che ha accettato pensando a loro? "Sì perché in Italia i giovani sono scettici nel vaccinarsi, invece bisogna capire che il vaccino è il bene e solo se, come una squadra, lo facciamo tutti, riavremo la normalità". Un aspetto che la riguarda anche come imprenditore (ha 3 ristoranti a Civitanova)… "Vero, è stato introdotto il Green pass per mangiare nei locali al chiuso e secondo me è una misura giusta. Inoltre io ho mia figlia in Francia, finora mi sono potuto spostare facendo i tamponi, ma mi sono voluto vaccinare a Cuba perché volevo essere più sicuro". Perché a Cuba? "Semplicemente perché in Italia non potevo ancora farlo e volevo velocizzare le cose. A Cuba ho fatto due dosi (su 3) del siero Soberana". Che ci dice dei no-vax? "Dovrebbero pensare di più alla salute degli altri. Spesso è gente che non si fida del vaccino però fuma, beve e attua comportamenti nocivi". Ora è in vacanza a Cuba, rientrerà in Italia prima del 23 e del raduno della Lube. "Fosse per me tornerei per il campionato senza fare la preparazione (scherza)". Un messaggio ai tifosi di Civitanova? "Vaccinatevi così potremmo rivederci al palazzetto finalmente. Col vaccino ci divertiamo dai".

 

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